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Case Crespi Morbio, contestata la ristrutturazione

di Angelo Inzoli


Dice il proverbio che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e l’amministrazione comunale insieme agli abitanti del complesso Crespi Morbio di via sant’Erlembardo se ne sono accorti ora che il ventilato progetto di ristrutturazione tanto annunciato è stato presentato.

L’occasione è stata una assemblea infuocata nei toni e nel clima che si è tenuta lo scorso 19 aprile presso la Scuola Pini di Gorla. Presenti gli abitanti del complesso popolare, il presidente del Municipio 2 Simone Locatelli e l’assessore Maran accompagnato dalla squadra dei tecnici di MM casa. Prima di capire cosa ha fatto scoccare la scintilla rispetto alla reazione scomposta e a tratti violenta di alcuni dei presenti, vediamo di capire di cosa si tratta. 

Da alcuni anni le famiglie degli stabili popolari di via Sant’Erlembardo sono state mobilizzate dal Comune di Milano nell’ambito del progetto RIVIVI e l’impulso dell’assessore Rabaiotti con lo scopo di far partecipare molte persone ad un progetto di riqualificazione sociale e strutturale. L’ambizione degli amministratori era responsabilizzare la gente non solo al ripensamento del loro complesso abitativo ma anche di ciò che gli sta attorno.

Nel Municipio 2 tutti conoscono che all’interno della cinta del Crespi Morbio non si trovano solo 160 famiglie ma anche la sede di importanti realtà che caratterizzano il tessuto di Gorla. Pensiamo al Teatro Officina, guidato da Massimo De Vita e Daniela Airoldi, laboratorio di cultura e socialità che da oltre 40 anni impreziosisce questa parte della città e la cooperativa sociale Tempo per l’Infanzia coordinata da Silvio Tursi che promuove iniziative e servizi per i giovanissimi della zona. Tuttavia il progetto RIVIVI si è sviluppato anche con la collaborazione di altre realtà attive nel Municipio 2 come il gruppo degli psicologi sociali della Nave del sole coordinati da Ruggero Verrilli. 

Di varia natura sono stati i frutti di questa stagione. Il primo è stato la nascita di un piccolo gruppo di cittadini attivi poi formalizzatosi nella costituzione della associazione La Crisalide, che hanno scelto di dar stabilità e continuità a quella stagione di partecipazione. Il secondo è stata la decisione di recuperare e riqualificare degli spazi e delle strutture fino ad allora abbandonate come il cortile delle case, la portineria e l’ex teatro del sole, speculare al teatro officina ma collocato verso il parco di Villa Finzi. 

È questo il contesto in cu ha preso corpo il progetto di una riqualificazione delle 10 palazzine del complesso Crespi Morbio. Come molti altre case popolari anche quelle di Gorla abbisognano di urgenti interventi di ristrutturazione e restauro degli immobili. L’assemblea del 19 aprile con l’assessore Maran, che è incaricato della valorizzazione del patrimonio edilizio pubblico del Comune di Milano, è stata l’occasione per presentare ufficialmente alla popolazione quanto elaborato dai progettisti.

Molte sono state le perplessità e le critiche espresse dai partecipanti. Vediamo di presentarle. Innanzitutto il fatto che solo 4 immobili su 10 fossero inseriti dal comune nel progetto di riqualificazione che dovrebbe migliorare gli stabili attuali con l’installazione di ascensori (ora inesistenti), il rifacimento degli infissi e degli impianti, e gli interventi di efficientemente energetico.

Altro aspetto molto contestato è stata l’intenzione di ridurre l’ampiezza degli appartamenti creando 40 nuove unità alloggiative con la conseguente necessità di trasferire, durante i lavori di rifacimento, almeno 60 famiglie in altri appartamenti popolari della città; il tutto per un periodo di quasi tre anni. Infine la decisione di ristrutturare la viabilità della via Sant’Erlembardo riducendo di fatto il numero degli spazi per lo stazionamento auto.   

Il 2 maggio l’assessore Maran ha inviato una lettera ai residenti recependo di fatto le critiche espresse: “Sono preoccupazioni che rispetto e credo abbiano una fondatezza”, ha scritto l’assessore aggiungendo “ho chiesto ai progettisti di prenderle in considerazione di modificare il progetto contenendo i disagi e dando risposta a diverse delle preoccupazioni che avete segnalato”. Raggiunto al telefono abbiamo chiesto al presidente del Municipio 2, Simone Locatelli, un commento di quanto accaduto: “Il progetto Villa Finzi Remix è stato vinto 3 anni fa, a maggio 2020, e prevedeva diversi interventi tra cui miglioramenti su tutto il caseggiato e la realizzazione di nuovi alloggi riducendo la grandezza di alcuni appartamenti nelle 4 stecche centrali.

Con l’avanzare del progetto e con l’incremento del costo dei materiali ci si è trovati costretti a ridurre l’intervento alle sole 4 scale centrali ma il fatto che gli inquilini non sapessero che con il progetto si sarebbero ridotti alcuni appartamenti pone la necessità di ragionare sulla capacità comunicativa dell’amministrazione. Ricordo che nel novembre 2020 l’allora assessore Rabaiotti aveva fatto una presentazione pubblica del progetto, tenutasi online causa Covid, e lo stesso Municipio era stato informato del progetto. Oggi invece, avendo voluto fare una presentazione pubblica in presenza del progetto, ci si è scontrati con lo stupore degli inquilini e quindi giustamente l’assessore Maran sta provando a rivedere il progetto per contenere i disagi”.

Diverso è però il giudizio del presidente Locatelli sulla critica relativa alla perdita di parcheggi in via Sant’Erlembardo. “Quella è una via molto importante perché da accesso ad un parco in cui vi sono molti servizi: scuole, centro anziani, servizi socio educativi. La scelta dell’amministrazione è di riqualificare questa porta di accesso, renderla più funzionale e sicura anche a costo di contrastare la sosta irregolare che attualmente esiste”. 

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