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La “signora dell’energia pulita” abita in zona 2

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Maria Rosa Baroni, presidente di NGV Italy, è considerata uno dei maggiori esperti di energie alternative del settore automotive

Energia sostenibile e transizione ecologica sono i grandi problemi che il nostro Paese deve affrontare con urgenza. Allo scoppio della crisi Russia-Ucraina il nostro governo ed ENI si sono attivati per concludere accordi con alcuni paesi produttori di gas naturale come Algeria, al fine di assicurare all’Italia l’energia indispensabile per non penalizzare l’industria, i trasporti e tutti quei settori che ne consumano.

Da qualche anno fortunatamente è attiva la TAP, gasdotto che fornisce gas naturale dall’Azerbaijan. L’Italia importa anche gas naturale liquefatto da vari paesi produttori che arriva via nave per poi compresso ed immesso in rete. Ovviamente i prezzi sul mercato sono saliti ulteriormente.

Il nostro obiettivo quindi deve essere quello di  limitare il più possibile la dipendenza da paesi terzi utilizzando fonti di energia ecosostenibili prodotte in Italia, come il biometano. 

Per avere qualche idea sull’argomento abbiamo posto alcune domande alla dottoressa Maria Rosa Baroni, residente in Zona 2 (Maggiolina), che ricopre la carica di presidente di NGV Italy, il consorzio nazionale che dal 1996 rappresenta l’industria del trasporto a metano e biometano, della componentistica e i gestori delle infrastrutture di stoccaggio, distribuzione e utilizzo. i suoi membri sono leaders mondiali e rappresentano il 75% della tecnologia del globo.

La dottoressa Rosa Baroni è considerata uno dei maggiori esperti in energie alternative nel settore automotive. Ha collaborato e collabora con istituti di ricerca, con istituzioni italiane, europee e mondiali per aprire nuovi mercati per il metano nei trasporti. È stata molto attiva in tutto il mondo per lo sviluppo della mobilità con gas naturale in Paesi come India, USA, Tailandia, Indonesia, Messico, Sud America, Egitto, Emirati e, naturalmente, Europa.

Qual è il percorso personale che ti ha portata ad un ruolo così importante?

«Ero una bimbetta e davanti al mappamondo, dono di Natale, ho deciso che avrei visitato tutto il globo. Missione compiuta, con due meravigliosi giri del mondo e località da cui non avrei mai voluto tornare, e con innumerevoli viaggi di lavoro che mi hanno portata e mi portano dall’oriente all’occidente, dai paesi del nord ai paesi del sud, Paesi in alcuni dei quali ho soggiornato a lungo, e che considero parte del mio bagaglio di vita. Anni negli USA, dove ho studiato, mesi in India, in Olanda, in Iran prima delle sanzioni, in Russia fino al 2021, in Giappone, nei Paesi del Golfo, in tutto il sud est asiatico, e ovviamente in Europa».

Sono sempre stata una lettrice accanita, leggevo di tutto, da Manzoni a Salgari, a Jack London, a Kipling. E, più leggevo, più la mia curiosità di conoscere chi viveva in tutte quelle affascinanti terre aumentava.

Così 17enne con una borsa di studio dell’AFS sono partita per gli USA, destinazione Oregon, West Coast, Stato con una natura bellissima e terra dei Sioux. Da allora non mi sono mai fermata; quando i miei due bambini sono diventati grandi abbastanza da sopportare i miei viaggi di lavoro, con il grande aiuto di magnifici nonni, ho cominciato a lavorare rivolgendomi ai paesi emergenti del Golfo Arabo, Iran, India, Kuwait, Arabia Saudita, Abu Dhabi (Dubai non esisteva nemmeno sulla carta a fine anni ‘70), tutti paesi ricchi di petrolio e gas. 

Preso il brevetto a Bresso di pilota privato, mi sono trovata a volare col mio aereo in un cielo pulito che però, atterrando, diventava un anello di caligine, come una spugna impregnata di sudiciume.

È tutto dovuto alle emissioni inquinanti causate principalmente dal trasporto e dal riscaldamento, altamente nocive per la salute, specie delle persone fragili. Ho subito pensato ai miei figli, a tutti i bambini e agli anziani che respirano quest’aria sporca.

E allora mi sono avvicinata al mondo dei carburanti alternativi, soprattutto il gas naturale, che è esente da inquinanti nocivi come le polveri sottili e particolati. La mia conoscenza e le mie esperienze con i paesi produttori ed esportatori di gas naturale mi hanno aiutata nella mia nuova missione di “aiutare ad avere un mondo meno inquinato”.

Sono stata la prima a portare avanti progetti, proponendo la mia tecnologia con le case automobilistiche (la prima fu la Fiat con la Multipla a metano). L’esperienza e il know how maturati nel tempo e sul campo in questo settore mi hanno portata ad essere riferimento internazionale, invitata in giro per il mondo per condividere la nostra leadership ed esperienza unica.

Solo nel 2023 sono stata keynote speaker in Colombia, in Egitto, ad Abu Dhabi, India, Romania, Uzbekistan, Arzebajan. Via web Giappone, Uganda, Dubai, Nigeria, Perù, Argentina confrontandomi con i vari ministri del trasporto, dell’ambiente e dello sviluppo economico».

Con NGV Italy quali obiettivi ti proponi di raggiungere? 

«Il Consorzio, di cui sono presidente, rappresenta, presso le istituzioni e gli enti di omologazione ECE ONU in Italia e a Bruxelles, l’industria del trasporto a carburanti alternativi; nel nostro Consiglio direttivo abbiamo, tra gli altri, Iveco,  Snam, Edison, eccellenze mondiali in questo settore. Il nostro compito è essere protagonisti dei tavoli di lavoro ministeriali del trasporto su ruote, ferroviario e marittimo, con una presenza continua presso i ministeri del Trasporto, dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico.

Dal 2020 sono presidente dell’associazione internazionale del settore, WGMC, e lavoriamo con India, Giappone, Nigeria, Sud America, Mexico, Egitto».

La scorsa estate hai partecipato, unica donna, al G20 insieme ai rappresentanti di tutti i Paesi che condizionano l’economia mondiale. Quali indirizzi sono emersi?

«Ho avuto il grande riconoscimento di essere invitata dal ministro Puri Sing al G20 a Goa, il 22 luglio, insieme ai rappresentanti del G20. Durante la sessione Ministeriale congiunta di Clean Energy Ministerial e Mission Innovation è stato sottolineato: “L’Italia ritiene che la transizione debba essere concepita in modo ambizioso e pragmatico. Biofuels e idrogeno verde rappresentano due soluzioni chiave. Grazie alle politiche attuate, in Italia l’utilizzo di biocarburanti è cresciuto esponenzialmente, come anche quello del biometano. È un primo ma importante passo. Lo sforzo della comunità internazionale dovrà essere ora quello di fare progressi, attraverso strumenti finanziari adeguati, un quadro normativo semplificato e la sinergia coi privati. La sfida è corale e globale”».

Quali obiettivi vi siete posti e con quali vantaggi per il Paese e per i cittadini oppressi da costi insostenibili?

«NGV Italy sostiene con forza una transizione ecologica realistica, che vada oltre gli incomprensibili ideologismi green, e che confermi la neutralità tecnologica valorizzando una decarbonizzazione economicamente pronta e socialmente condivisibile con le tecnologie già esisten­ti come il biometano compresso e liquefatto (Cng Lng), puntando su efficienza ed economia circolare e adottando un approccio di analisi che non consideri solo le emissioni allo scarico ma all’intero ciclo vita dei veicoli.

È mia personale battaglia la difesa di un trasporto passeggeri accessibile anche ai meno abbienti, che pur considerando la decarbonizzazione veramente importante, ritiene che la scelta puramen­te ideolo­gi­ca del­la Commissione Europea di passare a tutto elettrico escluderebbe una gran parte dei cittadini, costretti a rinunciare al possesso o all’uso di un’auto.

Le infrastrutture sono e saranno per lungo tempo del tutto insufficienti, con costi altissimi per la comunità e per il privato, l’energia per soddisfare il tutto elettrico è e sarà insufficiente, con gravi ricadute sull’industria ed i servizi, anche essenziali, eolico e pannelli solari non arriveranno a produrre l’elettricità necessaria. Attualmente, dopo lo stop al gas russo, una parte dell’elettricità viene prodotta a carbone, sempre considerato altamente inquinante.

Per cui va chiarito che le emissioni zero conclamate su nuovi mezzi di trasporto sono in effetti zero emissioni dal motore alla ruota, mentre per produrre elettricità si sviluppano alla fonte alte emissioni della nociva CO2. La soluzione idrogeno sarà lunga e con alti costi, specialmente se si considererà solo idrogeno verde prodotto da elettrolisi.

NGV chiede fortemente soluzioni per una neutralità energetica, dove ogni carburante dovrà trovare la giusta dimensione ed applicazione eco sostenibile, economicamente e socialmente. NGV chiede quindi una transizione “con i piedi per terra”, con il biometano.

Il biometano è un gas 100% rinnovabile che si ottiene dal biogas proveniente dalla gestione anaerobica delle biomasse come la FORSU (frazione organica dei rifiuti solidi urbani), sottoprodotti agricoli, effluenti zootecnici e scarti agroindustriali, oltre ai fanghi della depurazione. Il biometano per il trasporto è a emissioni zero, è prodotto in Italia, non ha bisogno di nuove infrastrutture, ed è utilizzabile con i motori endotermici.

Il 27 ottobre scorso hai organizzato un convegno molto partecipato su “Transizione energetica in Italia e futuro della mobilità a Milano”. Quali opinioni e indirizzi sono emersi dall’incontro?

Durante il nostro convegno, cui ha partecipato il ministro dei Trasporti Salvini, l’europarlamentare Sardone, l’on. Morelli e l’on. Iezzi, presenti i maggiori rappresen­tanti dell’industria del trasporto su ruote e ferroviario, le associazioni Confartigianato e Federmotorizzazione, è stata confermata l’importanza di far evolvere in modo originale e sostenibile, in una Europa che ha scelto il tutto elettrico, i nostri sistemi economici, sociali, politici, relativamente al trasporto pesante e leggero senza rinunciare ai principi che stanno alla base della nostra nozione di persona, di famiglia, di lavoro, di democrazia. Dobbiamo trovare risposte efficaci alle sfide a cui non possiamo sfuggire.

L’Italia ha assoluto bisogno del trasporto su ruote per la peculiarità del nostro territorio. Colpire il trasporto chiedendo un tutto elettrico o fuel cells (celle a combustibile) farebbe lievitare i costi drammaticamente mentre per le lunghe distanze il biometano compresso e in forma liquida GNL è la soluzio­ne  idea­le, ­conomicamente sostenibile, ad emissioni zero, con infrastrutture per il rifornimento presenti in tutta Europa».

Come abbiamo detto in apertura, i problemi legati all’energia sono molteplici e gravi. Sappiamo, però, che c’è un mondo che si muove per trovare soluzioni che migliorino le condizioni di vita del pianeta.

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