di Marco Piccardi
È stato inaugurato il 16 settembre scorso presso il Circolo Culturale “Romeo Cerizza” in via Meucci 4 a Crescenzago, un murale dedicato a Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci.
Il Circolo, nato nel 1912 e dedicato nel 1947 a un partigiano torturato e ucciso che aveva abitato nello stesso edificio, è tuttora una cooperativa no-profit affiliata alla Lega Coop. Presto diventato un punto di riferimento per gli abitanti del borgo di Crescenzago, i suoi campi da bocce nel tempo divengono sede di numerosi tornei cittadini e provinciali.
Negli ultimi anni le attività del Circolo si sono però evolute in direzione culturale, con l’organizzazione di iniziative per i soci e per gli abitanti, come una Scuola di Tango Argentino, un Corso di Canto, laboratori per adulti e bambini, presentazione di libri, ecc. Un nucleo di volontari ogni giorno dà un grande contributo al funzionamento del Circolo.
Incontriamo Daniele Fumagalli, attuale presidente del Circolo Cerizza che è stato protagonista di questo cambiamento nel tipo di gestione. Cosa lo ha determinato?
“Il mancato ricambio generazionale di chi veniva a giocare a bocce o a carte fece sì che dal 2012 il Circolo cominciasse ad avere i conti in rosso. Nel 2018 viene nominato un nuovo consiglio d’amministrazione, nel quale entro anch’io e propongo di trasformare lo spazio in un circolo culturale. Nel salone abbiamo montato un piccolo palco e cominciato ad organizzare incontri, spettacoli e concerti. Abbiamo rinnovato gli arredi interni e creato un giardino esterno con tavolini e sedie dove prima c’erano i campi di bocce. Non facciamo ristorazione ma nelle ore pre-serali prepariamo aperitivi.
Come è nata l’idea del murale…
“Sono un fan di vecchia data di Giorgio Gaber e l’anno scorso, in occasione del ventennale della sua morte, ho pensato di far realizzare un murale a lui dedicato sul muro del giardino. Ho contattato Paolo Dal Bon, presidente della Fondazione Gaber, il quale ci ha proposto come autrice sua figlia Giulia, laureata all’Accademia di Belle Arti, che aveva già avuto esperienze di dipinti sulle pareti.
Chiediamo allora a Giulia Dal Bon di raccontarci come ha affrontato questa impresa artistica.
“Un lavoro di queste dimensioni non l’avevo mai fatto: mi ha colpito quando sono venuta qui trovarmi di fronte ad un muro lungo 22 metri. Nel frattempo si era deciso di dedicare il murale sia a Giorgio Gaber che ad Enzo Jannacci, per cui abbiamo fatto una ricerca e poi una selezione di foto che li ritraessero entrambi e quindi abbiamo affiancato alcune immagini più vecchie in bianco e nero, prese da programmi televisivi, ad altre più recenti a colori di loro due nel giardinetto della casa milanese di Gaber. Le abbiamo alternate come in una sequenza e nell’ultima c’è un abbraccio tra di loro a testimonianza di una lunga e sincera amicizia. C’è poi uno spazio per i vari credits con una piccola immagine che ritrae una scena realmente avvenuta: Gaber che regala a me da bambina una scatola di pennarelli”.
I materiali usati per dipingere il murale garantiscono una sua durata nel tempo?
“Sì, è pittura al quarzo. Sono praticamente eterni”.
Vengono in molti a vedere il murale?
Fumagalli. “Dopo l’inaugurazione di settembre e qualche articolo sui giornali, c’è stata una processione continua di gente. La cultura richiama”.