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I primi cent’anni della Grande Milano

Continuiamo con le celebrazioni dei primi 100 anni dall’aggregazione degli 11 comuni limitrofi di prima fascia alla grande Milano, con la terza parte del documento presentato dall’associazione Borghi Milanesi al sindaco Sala sui monumenti da salvare dall’incuria e dal vandalismo. Questa è la volta di Crescenzago.

Monumenti da tutelare  

Sono da tutelare senza dubbio i seguenti monumenti:

• Ex-Municipio di Crescenzago, risalente al 1880, sede della scuola elementare fin dal 1912, oggi sede della Banda, Legambiente, Anpi Crescenzago: va tolto al progetto di vendita e messo a disposizione della popolazione come Casa delle Associazioni;

• Chiesetta di San Mamete, in via San Mamete: da rimettere a disposizione della comunità;

• Spazio condominiale di via Adriano 1/via Meucci, ex-villa Sada, da rimettere a disposizione della comunità di Crescenzago;

• Cort de l’America, ex-centro del quartiere: andrebbe sistemato il cortile come luogo di incontro degli abitanti;

• Cascina Lambro, in via Idro, in prossimità della intersezione del Lambro con il Naviglio Martesana. La cascina, la cui costruzione risale al XVII secolo, era proprietà della Camera Ducale di Milano che gestiva del governo delle acque. Oggi versa in uno stato di completo degrado.

Toponomastica e segnaletica storica

Il centro storico 

1. La romanica chiesa di Santa Maria Rossa (fondata nel 1140), stata costruita su una chiesa del 933, e venne ristrutturata nel 1920-22. Conserva nell’abside l’imma­gine di un Cristo Pantocratore tra i più rari di Milano. Nel 1322 vi muore in esilio Matteo Visconti, signore di Milano.

2. Il nucleo medievale di via Berra, che ci introduce al palazzo omonimo e alla Chiesa di Santa Maria Rossa.

3. L’ex-abbazia dei monaci Agostiniani (XII secolo) divenuta palazzo Berra: dopo la soppressione dei monasteri operata dall’imperatore Giuseppe II (1741-1790) negli anni 1769-81, fu acquistato nel 1804 da Domenico Berra, avvocato e agronomo (1771-1835).

4. In via Berra 6 nel secondo dopoguerra alcuni parrocchiani e don Enrico Bigatti fondarono la Cooperativa Libertas, co­operativa di consumo alimentare per sostenere le famiglie bisognose.

5. In via Berra 12 c’era la sede dell’Unione Combattenti di Crescenzago, il cui ingresso è tuttora visibile nella facciata del palazzo.

Piazza Costantino 

6. In piazza Costantino, accanto al ponte sulla Martesana, si trova l’edicola della Madunina del Pont (Madonna della Libe­razione, restaurata nel 1949 su originale di L. Morgari), legata alla memoria del coa­diutore don Enrico Bigatti (1910-1960) che sul ponte si frappose fra tedeschi e par­tigiani, salvando la popolazione da pe­ri­colose sparatorie.

7. Nel borgo popolare di via Meucci tro­viamo l’associazione Villa Pallavicini (nata 1996) con decine di iniziative solidarietà, e il Circolo familiare Romeo Cerizza fondato nel 1912 e dedicato al nome di un giovane partigiano, abitante nella casa, torturato e ammazzato dai fascisti.

8. Accanto al ponte si trova il complesso di Villa Lecchi (via Meucci 1, XVIII secolo), che nel 1815 ospitò Francesco I imperatore d’Austria e consorte in viaggio verso Milano. A metà ‘800 divenne stamperia Mangili.

9.  Di fronte si trova l’antico Municipio di Crescenzago costruito nel 1880 (e nel 1912 vi venne insediata la scuola ele­mentare): oggi ospita la Banda Musicale di Crescenzago, fondata nel 1894, e le as­sociazioni di Legambiente e Anpi.

10. Accanto al Municipio, nell’area di via Meucci fra i nn. 1 e 2, esisteva la Villa dei Fratelli Sada, fondatori nel 1881 della carne in scatola Sadital.

La Riviera di Crescenzago 

11. Il Naviglio Martesana: ebbe inizio per decreto di Francesco Sforza nel 1457 e terminò 40 anni dopo sotto Ludovico il Moro che nel 1496 lo unì al Naviglio Grande.

12. le ville sei-settecentesche dislocate lungo la “Riviera di Crescenzago”: Ca’ di Mont (Monti, generale napoleonico), via Amalfi 3: di fronte esiste la scalinata del lavatoio in funzione fin dal primo ‘900;  Villa Albrighi (via Amalfi 15, fine XVIII secolo); Villa Petrovic (via Amalfi 27, XVII secolo), cui era collegato il Collegio Tron­coni, scuola per educatrici; Villa (XVII se­colo, prebenda vescovile per villeg­gia­tura) e filanda De Ponti (di Domenico De Ponti, sindaco di Crescenzago dal 1869 al 1886); nel corso del ‘900 la filanda è divenuta sede di varie attività artigianali, tra cui quella del fabbro Giuseppe Bre­sciani; Villa Pino (generale comandante la guardia personale di Napoleone, 1760-1826).

L’antico Lazzaretto e il Borgo del Bosco 

13. Nella via retrostante il Municipio, tro­viamo una serie di edifici che antica­mente appartenevano al Lazzaretto di Crescen­zago (voluto dal card. Borromeo durante la pestilenza del 1576) (indicato anche da una vecchia targa stradale) con il suo oratorio dedicato a San Mamete, la cui fondazione si fa risalire al XV-XVI secolo.

14. Nel giorno di Natale del 1990, nella Cascina Lazzaretto di via San Mamete, da allora chiamata Stalla Cattedrale, venne officiata la prima Santa Messa per la popolazione del nuovo quartiere Adriano. È il primo luogo di culto della parrocchia costituita nel 1991 prima della apertura della chiesa di Gesù a Nazareth nel 1998.

15. Procedendo lungo la stradicciola del borgo, incontriamo, in via Trasimeno 98, la Cascina Bosco (toponimo richiamante lo storico Bosco di Crescenzago).

16. Più avanti la Cascina Cattabrega (ini­zio XIX secolo), famosa per i ritrovamenti di un sepolcreto e di reperti risalenti all’Età del Bronzo, custoditi dal Museo Archeo­logico. Oggi è sede di Centro per l’Au­to­nomia Giovanile.

17. E la Cascina San Paolo (già Cascina Gatti, primo XIX secolo), oggi sede di un Centro Sociale Anziani.

Via Padova 

18. Verso piazza Loreto vediamo via Pa­dova, un tempo via per Milano (costruita negli anni 1820-25): ha sostituito l’antica Postale Veneta che partiva da Porta Orientale. 

19. Cort de l’America in via Padova 275-277: era il centro commerciale e sociale del paese, dove si trovavano la farmacia, la posta, il panettiere, i tabacchi, l’edicola, il barbiere, la trattoria ecc. e dive chi emi­grava per l’America sostava qui in attesa del tram per la Stazione Centrale.

20. Dalla parte opposta, si trovava l’antico Cimitero, di cui è rimasta una cappelletta in via Baccarini, lungo il Naviglio Martesana.

21. In via Padova n. 269 si trova l’Istituto Infantile di Crescenzago fondato nel 1889, istituzione d’alto livello culturale e scientifico come Scuola per educatrici, visitato perciò nel 1897 dalla regina Mar­gherita di Savoia.

22. E più avanti, in via Don Orione, ab­biamo diverse presenze storiche: la chiesa di San Giuseppe dei Morenti, consacrata dal card. Schuster il 1° novembre 1941;

23. L’Istituto scolastico delle Suore del Preziosissimo Sangue, inaugurato il 19 marzo 1956.

24. Più recente è la Biblioteca Crescen­zago: area acquisita dal Comune nel 1942, ma biblioteca inaugurata nel 1987.

25. All’angolo con via Padova si trova il Monumento ai Caduti di Crescenzago, eretto nel 1952, con il cippo che ricorda i caduti della Prima e Seconda Guerra mondiale.

26. La Centrale Crescenzago dell’acque­dotto milanese in via Don Orione entra in servizio il 13 giugno 1949.

27. In via De La Salle si trova l’Istituto scolastico San Giuseppe dei Fratelli delle Scuole Cristiane, inaugurato il 2 maggio 1954.

28. Verso il quartiere La Gobba, al n. 344, via Padova (un tempo via per Venezia) incontra il Borgo Tre Case, luogo di ristori (ancora attiva l’antica Trattoria Novelli) e attività industriale di lavanderia.

29. Alla fine di via Padova troviamo la frazione Cascina Gobba: storica era l’osteria de la Goeubba, dove i milanesi nel primo ‘900 andavano a gustare “i gamber del Lamber”.

30. In prossimità della vicina Cascina Gobba, nel primo ‘900 esisteva l’hangar dove l’ing. Enrico Forlanini costruì il diri­gibile “Leonardo Da Vinci”: primo volo nel 1909. 

Via Adriano 

31. Magneti Marelli, stabilimento N. Inaugurato nel 1940 con circa 2000 di­pendenti nella produzione di spinterogeni e candele per automezzi, viene chiuso nel 1993. Oggi il sito è occupato da case di abitazione e da attività commerciali. Ri­mane il famoso “matitone” (luogo di difesa antiaerea nella seconda guerra) a testi­moniare una capacità industriale dell’area ormai perduta.

32. In via Adriano 60 era attivo il Ciso (Centro italiano specializzazione opera­i), un istituto professionale nato negli anni ’50, molto attivo nella seconda metà del ‘900. Sostituito negli anni ’90 dal centro di formazione professionale della Regione Lombardia “Achille Grandi”, chiude intorno al 2007 quando l’area viene dismessa. Nel 2015 il Comune acquisisce l’intera area per finalizzarla a servizi scolastici e sociali.

Via Palmanova 

31. Il percorso della Metropolitana linea 2 venne inaugurato il 27 settembre 1969, sostituendo gradualmente le Linee Celeri dell’Adda (attive dal 1959).

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