Dal 2000 ad oggi la zona di Greco ha subito un enorme trasformazione, sia riferita all’incremento della densità abitativa, sia legata all’importanza della posizione strategica che sta sempre più diventando un fondamentale nodo di collegamento nello sviluppo della città.
Chiusa nel suo perimetro a triangolo, delimitato dalle direttrici ferroviarie che dalla vicina Stazione Centrale si diramano nelle quattro direzioni cardinali, negli anni ‘90, tutta la zona di Greco era basata su un tessuto economico/sociale essenzialmente composto da abitazioni civili costruite con l’espansione della città negli anni ’70-’80 a servizio dei poli industriali della Pirelli, Breda, Falck e altre importanti aziende industriali di Sesto San Giovanni; le abitazioni si integravano perfettamente con una miriade di negozianti e piccole imprese artigianali o neo-industriali, che sfruttando aree ancora poco urbanizzate e dismesse avevano trovato l’ambiente ideale per svilupparsi.
Il contesto che si viveva allora era quello ‘paesano’ che risentiva ancora delle sue origini quando fungeva da comune autonomo di Greco Milanese, paese alla periferia della città.
La vecchia ‘Greco’ è però è stata completamente ‘mangiata’ e trasformata dallo sviluppo impetuoso della città. Oggi ‘Greco’ rappresenta una zona strategica ‘epicentrica’ ai più importanti quartieri della città.
Posta sulla direttrice percorsa da viale Melchiorre Gioia, è a mezza via tra l’area Breda/Gae Aulenti e l’Università Bicocca, ma allo stesso tempo dista un paio di chilometri dalla Stazione Centrale e un paio di chilometri dalla zona di Niguarda. Tutto è a due passi, a portata, in un tragitto massimo di 5 minuti.
Ogni giorno Greco è attraversata da centinaia di ‘pendolari’ che utilizzano questo accesso che unisce il centro direzionale della città punto focale del business e della movida con le periferie di Sesto San Giovanni, Bresso, Cinisello e delle ormai sempre più vicine citadine della Brianza.
Negli ultimi 20 anni abbiamo assistito alla progressiva sostituzione delle aree artigianali/industriali con la costruzione di complessi residenziali sempre più moderni che hanno portato alla duplicazione dei residenti (200mila anime).
Nei prossimi 10 anni assisteremo a un incremento di questa tendenza trasformando radicalmente la vita culturale e sociale del quartiere in un nuovo ‘moderno rinascimento’.