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Demolita la storica sede della Rizzoli

Ametà di agosto 2022 sono terminati i lavori di smantellamento dei vecchi impianti della Rizzoli Editore. Non si tratta, ovviamente, dei nuovi uffici sorti accanto alla torre progettata dall’architetto Stefano Boeri & C., ma degli uffici e dello stabilimento tipografico costruiti nel 1960 dal commendatore Angelo Rizzoli. Al posto del vecchio stabilimento è previsto il nuovo quartiere ‘Welcome, feeling at work’, un villaggio progettato dall’architetto giapponese Kengo Kuma & associates dedicato al lavoro, con uffici e spazi di coworking, completo di negozi, supermercato e luoghi per eventi e tempo libero.                                                                                                                                         

Il sogno del Commendatore. Mai avrebbe potuto immaginare il “cummenda” che il suo sogno di una grande casa editrice con un proprio quotidiano (“Oggi quotidiano di domani” campeggiava sui tetti dello stabilimento appena inaugurato) si sarebbe dissolto dopo soli 60 anni. Quando dopo la guerra decise di trasferire redazioni e stabilimento da piazza Erba alla periferia di Cimiano, più vicina alle grandi strade collegate con le autostrade, che portavano in tutte le direzioni i suoi settimanali, l’azienda arrivò ad avere quasi 5.000 dipendenti nel periodo d’oro.

Il sogno di Angelo Rizzoli era quello di avere, dopo tanti settimanali, anche un quotidiano tutto suo. Un sogno, peraltro, che poté dirsi realizzato solo quando nel 1974 il gruppo rilevò l’intera proprietà dell’Editoriale Corriere della Sera, ma nel frattempo il vecchio Angelo Rizzoli se n’era andato, morto il 24 settembre 1970.                                                                                                           

Il progetto Feeling at work è gestito da Europa Risorse (verrà completato nel 2024), che riqualifica un’area dismessa da lungo tempo, unito ad un’altra intuizione: l’”ufficio biofilico del futuro”. Un progetto derivato dalla filosofia giapponese dell’amore per la vita, espresso integrando alcuni obiettivi vitali come architettura a misura d’uomo, design e natura, rispetto per l’ambiente, il tutto dentro il verde attrezzato con l’utilizzo di materiale naturale come il legno.

Sono previste una Piazza e delle Corti open air per incontri e lavoro informale; delle Terrazze, con orti e giardini fioriti, fino alle Serre, che saranno luoghi di lavoro, e contemporaneamente occasioni di intrattenimento e svago. Gli uffici saranno integrati con auditorium, luoghi di co-working, affiancati da ristoranti, negozi, un supermercato, area wellness, mostre.         

Tre le caratteristiche di eccellenza del progetto: si prevedono: “zero emissioni CO2, energie rinnovabili, controllo dei consumi, recupero dell’acqua”; il materiale sarà costituito da calcestruzzo per le fondamenta e l’interrato, mentre fuori terra verranno utilizzati acciaio e legno. La generazione di energia per riscaldamento e raffreddamento farà uso di pannelli fotovoltaici: in definitiva sarà il raggiungimento della “massima sostenibilità dell’intervento, realizzando un progetto che anticipa il futuro degli spazi di lavoro post Covid”.

Cimiano cambierà volto ancora una volta.

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Numero 03-2024

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