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Pace sì, ma a quale prezzo?

Sono ormai quasi due anni che conviviamo con il conflitto russo-ucraino, e ora passeremo il Natale con alle nostre porte un’ulteriore guerra tra i terroristi di Hamas e Israele, in un’escalation di violenza che rischia di atrofizzare le giàscarse capacità di indignarci che ci sono rimaste.

Anche in questo caso, abbiamo assistito nostro malgrado alla commedia pseudopacifista del “ma anche” di veltroniana memoria, che si concretizza in frasi di questo tenore: “Certo, Putin è quel che è, ma anche Zelenski però…” e, più recentemente: “Hamas ha fatto quel che ha fatto, ma anche Israele però…”.

Tutto ciò porta addirittura a un rovesciamento di fronte, nel quale chi è stato invaso, attaccato brutalmente, ha subito atti di guerra che nel terzo millennio dovrebbero trovare posto solo nei ricordi dei nonni o sui libri di storia, si ritrovi dalla par­te del torto. 

Zelenski, per esempio, viene descritto troppe volte dai media come un “ex comico” capriccioso e pieno di pretese (aerei, car­ri armati, lanciamissili, munizioni…) come se le sue richieste non fossero quelle di un capo di stato che cerca disperatamente di difendere la propria terra e la propria gente dall’invasione di una super potenza che, in effetti, tanto “super” fino ad ora non si è rivelata, ma di un giochino che alla lunga stufa.

Editoriale NoiZona2 n. 4 2023
Natale 2023. Fabio Sironi in esclusiva per Noi Zona 2

Per quanto riguarda Israele invece, dovremmo dimenticare gli oltre 1400 morti civili israeliani (fra i quali i ragazzi trucidati mentre assistevano a un concerto, i bambini sgozzati come capretti, gli anziani uccisi o rapiti, i padri trucidati davanti ai propri figli, le donne violentate, picchiate e fatte a pezzi) tutti vittime di un odioso attacco perpetrato dai terroristi islamici seguaci di Hamas? E davvero crediamo che Hamas non abbia previsto la risposta israeliana e non avesse già calcolato di utilizzare il suo stesso popolo come scudo umano, per poi fare del facile vit­timismo?

È logico che tutti quanti noi si auspichi la pace e si manifesti per trovarla a tutti i costi. Ma guardiamoci in faccia,  i cosiddetti pacifisti che troppe volte hanno contestato, durante le manifestazioni per il 25 Aprile, la Brigata Ebraica, cosa vorrebbero? Che in nome della pace Zelenski ceda ai russi i territori occupati militarmente? Crediamo davvero che Putin si possa accontentare di questo e non miri invece, vista la mollezza di queste risposte, a espandere ancora di più il sogno folle di ricostruire la grande Russia degli zar? E gli israerliani cosa dovrebbero fare, malgrado le tante colpe che indubbiamente hanno? Cedere il loro stato all’islam e disperdersi nuovamente per il mondo? Varrebbe forse la pena ricordare che negli anni Trenta del secolo scorso, gli arabi firmavano patti di alleanza con Hitler e lo zio di Arafat passava in rassegna i reparti delle SS islamiche.

Oriana Fallaci, fra le più grandi giornaliste italiane e internazionali, alla quale tanti dovrebbero porgere le più umili scuse, scriveva in un articolo sul Corriere della sera del 14 marzo 2003: “…non accetto il fariseo principio anzi slogan di coloro che dicono: «Tutte le guerre sono ingiuste, tutte le guerre sono illegittime». La guerra contro Hitler e Mussolini era una guerra giusta, perbacco. Una guerra legittima. […] Io non credo nelle disinvolte assoluzioni, nelle comode pacificazioni, nel perdono facile. E ancor meno credo nello sfruttamento della parola Pace, nel ricatto della parola Pace”.

Concludo facendo mie queste sue parole: “Tutte le guerre, anche quelle giuste, anche quelle legittime, sono morte e sfacelo e atrocità e lacrime”. Perché in questo mondo, dove a fronte della pretesa di mille diritti senza dare in cambio niente di niente, la libertà non è un diritto assodato, non è qualcosa che si acquisisce per nascita, ma è una cosa fragilissima, che va difesa, curata, accudita a qualsiasi costo, e non si difende dando ragione a chi è prepotente nel semplice nome della Pace. Pensiamoci mentre a Natale ci riuniremo insieme ai nostri cari.

davide.lopopolo@gmail.com

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