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Natale è sempre Natale… Ma!

L’augurio di padre Zanchi affinché questo Natale sia foriero di pace, anche interiore.

di p. Luca Zanchi parroco di sant’Angela Merici, decano Niguarda-Zara

Come sarà questo Natale 2023? Viviamo in un contesto mondiale in ginocchio per il peso di eventi che umanamente facciamo fatica ad accettare e comprendere. Dopo pagine di storia dedicate a raccontarci di scelte sbagliate, di negligenze volute, di decisioni assurde con tutte le tristi conseguenze che hanno generato, siamo qui ancora a raccogliere i cocci di quanto si è rotto o si sta rompendo.

Sento spesso la gente che dice: “ma in che mondo viviamo? Se andiamo avanti così, dove andremo a finire?”. 

Io non voglio assecondare questo pessimismo dilagante, ma alimentare la speranza, anche se fosse solo un fragilissimo germoglio che sboccia tra le macerie dell’ultima bomba caduta per mano di uomini, sulla testa e sulle case di gente innocente, o tra quelle notizie assurde di cronaca che tracciano pennellate di nero sulla vita invece di valorizzarne i colori e la bellezza. No: io voglio credere che qualcosa di nuovo può nascere e crescere, e Natale di ricorda proprio questa possibilità.

Natale è sempre Natale… ma!

Questo ma! del titolo, deve scuoterci, non può lasciarci tranquilli… Natale è sempre Natale… ma! Da una parte si addobba e si accende un albero, o si illumina una strada e queste luci sono come delle carezze, ne abbiamo tutti bisogno, e in qualche altra parte del mondo brilla una luce che non illumina ma distrugge: quella degli spari e delle bombe. Come possono stare insieme queste due luci: una che accarezza e una che distrugge?

A volte si sente dire: “e io che cosa c’entro con le guerre, con tutte le ingiustizie che ci sono nel mondo, non è colpa mia, anzi io spero e pure prego tutti i giorni che finiscano presto e si possa ristabilire quella giusta pace quel giusto modo di vivere che è sacrosanto diritto di tutti, nessuno escluso. Ecco: non smettiamo di sperare e di pregare! Non dichiariamoci vinti, perché recita la scrittura che forte come la morte e è l’amore (Ct 8,6).

Ecco il “segreto” perché questo Natale sia senza ma… Continuare a sperare, a pregare, a desiderare il meglio e il bene per tutti. Si dice che l’unione fa la forza, e allora mettiamoci insieme, lanciamo un grido pacifico di libertà e di giustizia al mondo intero perché come una eco si diffonda e raggiunga tutti.

Ma, come sarà questo Natale? La domanda si fa più personale e coinvolgente: come saremo noi in questo Natale?

Non saremo certo indifferenti a quanto succede nel mondo. Chiederemo al Dio bambino che il suo annuncio di pace raggiunga ogni cuore e ogni mente, soprattutto il cuore e la mente di chi ha in mano le sorti di un paese; chiederemo al Bambino Gesù, che incarna la tenerezza di Dio, di dare una carezza a chi è solo perché ci sia sempre qualcuno che riempia la sua solitudine; daremo una stretta di mano a chi fa fatica a immaginarsi nel suo domani per i troppi problemi del suo oggi; offriremo una pacca sulla spalla a chi è scoraggiato perché difenda a denti stretti la sua dignità e vada avanti con speranza.

Ci raccoglieremo per un momento di preghiera silenziosa e commossa davanti al presepio per chiedere che diventiamo una grande famiglia che apprezza i valori comuni e si impegna a vedere come armonizzare le differenze perché non restino solo un limite ma diventino occasione.

In una drammatica e provocante poesia di Natale scritta dal poeta religioso p. David Maria Turoldo, diceva: “Luminarie a fiumane, ghirlande di false costellazioni oscurano il cielo di tutte le città (…) Tale è questa civiltà gravida del Nulla!”. 

Alla luce dei versi taglienti e graffianti di p. Turoldo, credo che dobbiamo difendere il Natale, la gioia che ha sempre portato in ogni casa, in ogni famiglia, in ogni singolo cuore. Non solo spegnendo le luci esterne, che restano comunque un richiamo gioioso al lieto annuncio dell’incarnazione, ma piuttosto tenendo d’occhio la luce del cuore, perché non si spenga, perché indichi la strada a Colui che viene. Sarà solo una tregua di qualche giorno? Sarà, ma anche speriamo di no. Io in questo Natale voglio dare a me e a tutti la possibilità di sognare qualcosa di diverso rispetto a quanto ogni giorno le notizie ci consegnano. 

Vorrei concludere affidandomi ai versi finali di una Poesia di Natale di Alda Merini che cosi scrive: “A tutti voi auguro un Natale con pochi regali ma con tutti gli ideali realizzati”. Sarebbe davvero il regalo più bello per questo Natale, dopo tanti graffi e schiaffi ricevere una carezza e donare un sorriso.

E allora a tutti e a ciascuno personalmente, senza se e senza ma, auguro: Buon Natale.

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