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Nel quartiere di Precotto fiorisce il modello “Scuole Aperte Partecipate in Rete”

Un progetto mirato a valorizzare l’integrazione delle varie componenti territoriali.

di Francesco Bizzini – CSV Milano


«Dirigere una scuola aperta significa conoscere il territorio e le sue potenzialità, creando quell’interscambio che permette di camminare tutti insieme verso traguardi comuni. Permette altresì di superare lo scollamento tra scuola e famiglie, perché sono queste a costituire il tessuto sociale. Tenerle vicine alla scuola, coinvolgerle nella comprensione dei complessi meccanismi di funzionamento che la caratterizzano, permette di superare l’idea del “servizio di istruzione” in favore di una visione di scuola come luogo di esperienza, di confronto e di ricerca, in cui si crea cultura e si praticano i valori democratici».

Così Dorotea Russo, dirigente dell’ICS Italo Calvino di Milano di via Frigia 4, zona Precotto, commenta l’adesione del suo Istituto Comprensivo a “Scuole Aperte Partecipate In Rete”, progetto nazionale e che vede coinvolte 16 città dal nord al sud della penisola, grazie al contributo di Fondazione Con i Bambini, e alla guida del capofila MoVI Nazionale.

La Italo Calvino è una delle tre scuole aderenti nel territorio comunale di Milano, l’unica dentro il Municipio 2.

Un progetto da tempo sotto la lente di ingrandimento di ricercatori e studiosi, che vedono in esso una delle possibili “chiavi” per tenere coesi quartieri e territori, come ha riassunto al termine di un partecipato incontro tenutosi lo scorso settembre all’Università Cattolica di Milano Ennio Ripamonti, psicosociologo, formatore, docente e presidente della società di consulenza Metodi Assocom & Aleph: «Le Scuole Aperte Partecipate in Rete sono un modo contemporaneo e vantaggioso di fare scuola. Vantaggioso perché contrasta dispersione scolastica e povertà educativa e perché contribuisce fattivamente, con il suo bagaglio di attività comunitarie, al sistema di welfare territoriale. È un’iniziativa che va coltivata pazientemente nel suo dispiegarsi anche spontaneo: la pazienza che serve quando devi accompagnare e armonizzare mondi diversi e distanti, quello delle istituzioni e quello della comunità locale, chiamati a incontrarsi per lavorare insieme. Infine, in Scuole Aperte Partecipate in Rete c’è l’ibridazione di varie culture di progettazione che s’incontrano: quella centrata sul sapere disciplinare e le procedure formali da una parte e quella imperniata sul sapere diffuso e l’attivazione spontanea dall’altro; due stili che in questo progetto dimostrano la loro assoluta complementarità».

E la Italo Calvino è fattivamente già aperta al territorio, prova ne è stata la sua laboriosa partecipazione alla scorsa edizione della Civil Week, dove insieme ai suoi partner territoriali ha “adottato” la piazzetta di via Pelitti e restituito al quartiere il Teatrino del plesso di via Mattei. In quella giornata, gli alunni con i loro insegnanti si sono presi cura delle panchine riverniciandole, delle aiuole in cui hanno piantato fiori, esponendo messaggi ed elaborati sul tema del buon uso dello spazio pubblico. Inoltre i genitori hanno ridipinto la cancellata del plesso scolastico adiacente alla piazzetta, migliorando il decoro urbano, mentre le associazioni del quartiere realizzavano laboratori artistici, di lingua inglese, concerti e intrattenimento per adulti, ragazzi e bambini.

Proprio l’associazionismo e le mille anime dell’attivismo civico di quartiere sono co-protagonisti di questo progetto partecipato “dal basso per il basso”. Motivo per cui il Centro di Servizio per il Volontariato della Città Metropolitana di Milano è della partita, svolgendo un ruolo di accompagnamento e facilitazione delle relazioni e delle dinamiche di apertura fuori dagli orari scolastici dei tre istituti comprensivi statali identificati dall’Ufficio Scuole Aperte del Comune di Milano in diverse zone della città. La precottese Italo Calvino inclusa.

«Il ruolo del Centro di Servizio per il Volontariato della Città Metropolitana di Milano è proprio quello di facilitare questa mescolanza feconda – afferma Andrea Fanzago, presidente CSV Milano, capofila milanese del progetto nazionale – Questo incontro di mondi eterogenei, ma complementari, questo stile di procedere insieme, dal basso, è stato oltretutto motore per diversi incontri anche a livello nazionale. Infatti dal 6 all’8 ottobre scorso siamo stati a Frascati per la plenaria di progetto. E sul nostro territorio – specifica Fanzago – i lavori nel frattempo non si fermano, dando frutti spontanei, sintomo di un progetto che funziona: i genitori dell’Istituto ICS Nazario Sauro stanno costituendo l’Associazione Genitori, sempre in queste settimane si è costituita l’Associazione Rinascita Educativa nel territorio che comprende anche l’ICS Alda Merini, e proprio all’ICS Italo Calvino è attivo il calendario delle attività extra scolastiche dedicate a ragazzi e adulti del territorio, proprio negli spazi della scuola. Insomma – conclude il presidente di CSV – il progetto è vivo, è generativo ed è un onore per noi poterlo accompagnare».

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