CSF di via Mosso: promuovere la cultura del lavoro

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Centro Servizi Formazione di via Mosso

di Dino Barra

Il Centro Servizi Formazione (CSF) è una cooperativa sociale di tipo A costituitasi a Pavia nel 2003, che da vent’anni opera nel campo della formazione professionale e dell’accompagnamento al lavoro con accreditamento presso Regione Lombardia.

Il CSF è parte attiva di iniziative di interesse nazionale ed europeo che sperimentano modelli per la formazione e l’inclusione socio-lavorativa di persone disoccupate e a rischio di esclusione. Ha sedi a Pavia, Vigevano, Voghera, Cagliari, Carbonia, Nuoro e a Milano.

Dal giugno 2022 ha trasferito la sua sede milanese presso Mosso Milano, lo spazio sociale di via Mosso 3 nato presso l’ex convitto del parco Trotter, nel Municipio 2. Abbiamo chiesto a Riccardo Aduasio, presidente, e Andrea Bertoni, responsabile della sede milanese del CSF, di spiegarci le loro attività e i loro progetti.

Come siete arrivati in via Mosso?

«Siamo arrivati a Milano nel 2008, conservando le nostre radici a Pavia, dove siamo nati. La prima sede l’abbiamo avuta in Porta Romana, qui abbiamo attivato iniziative con la Dote Unica Lavoro. Poi siamo passati in corso Buenos Aires dove abbiamo accumulato, con la Misura Garanzia Giovani, importanti esperienze di promozione al lavoro anche rispetto all’universo giovanile. Dal luglio 2022 siamo in Municipio 2, in via Mosso 3, avendo scelto di partecipare, quattro anni fa, insieme a soggetti importanti come Fabbrica di Olinda, Comin, Ludwig- Mare Culturale Urbano, al bando di gara per la gestione dell’ex convitto del Trotter ristrutturato con finanziamenti comunali e di Fondazione Cariplo. Ci è sembrato di grande interesse, per noi si tratta di una vera e propria sfida e un’occasione di crescita, contribuire al progetto complessivo di riqualificazione di un’area complicata come quella in cui l’ex convitto del Trotter si situa. In questo progetto, agli interventi assistenziali, culturali, aggregativi messi in atto dagli altri nostri partner, noi aggiungiamo una grande esperienza nel campo delle attività di inserimento al lavoro, un aspetto imprescindibile per qualsivoglia progetto di rigenerazione del tessuto urbano».

Concretamente, i vostri progetti?

«Aprire una scuola professionale in questo territorio, qui a Mosso. Una scuola con corsi triennali e quadriennali legati soprattutto al settore della ristorazione, che sta esprimendo in questo periodo una forte domanda di figure qualificate (addetti sala bar, ecc…). È il nostro obiettivo strategico. Dietro questo obiettivo, la consapevolezza della gravità di fenomeni come la dispersione scolastica, il precariato lavorativo, ecc. ma anche la convinzione che il legame con la scuola del Trotter (e le altre scuole di zona) e il partenariato con la Fabbrica di Olinda, con la sua filiera di attività ristorative, potranno offrire grosse opportunità di riuscita per questo progetto. Qui nell’ex convitto, per fare un esempio, avremo a disposizione per le attività laboratoriali degli studenti la grande ‘sala blu’ che già ora ospita feste, servizio bar, ecc.   In questo momento siamo in attesa di verifiche della Regione circa l’adeguatezza degli spazi allo scopo di ottenere l’autorizzazione ad aprire. Contiamo di iniziare i corsi a partire dall’anno scolastico 2024-2025».

Nell’attesa, cosa accade al Centro Servizi Formazione di via Mosso?

Prosegue in mosso quel che facevamo nella nostra vecchia sede: attività per persone disabili, progetti di apprendistato e di orientamento al lavoro, ecc. Stiamo proponendo e siamo in grado di far partire subito corsi di formazione e riavviamento al lavoro per persone disoccupate comprese tra i 30 e i 54 anni: si tratta di corsi brevi, gratuiti, che possono, crediamo, andare incontro ai bisogni sociali del territorio in cui stiamo operando. Stiamo però incontrando delle difficoltà nelle iscrizioni, c’è l’offerta, non abbiamo la domanda e non riusciamo a intercettare le persone, in particolar modo gli abitanti del quartiere. In questi giorni partirà il corso di informatica ma con persone che provengono da altre zone della città. C’è probabilmente una difficoltà di comunicazione con il territorio che dobbiamo sicuramente risolvere.

Quali sono i corsi pronti a partire? Dove informarsi?

I corsi pronti a partire sono otto: operatore d’ufficio; operatore di magazzino; haccp; informatica di base; buone pratiche per la gestione dei social network; gestione della rete per una cittadinanza attiva e digitale; conducenti carrelli semoventi; assistenti familiari.  

Si tratta di ottime opportunità di (re)inserimento nel mondo del lavoro per una pluralità di interessi e di figure professionali. Chiediamo a chi ci legge di aiutarci a far conoscere questa opportunità, anche attraverso il rimando alle nostre pagine facebook e instagram oppure fornendo i seguenti riferimenti: tel. 0258325589; mail infomilano@csf.lombardia.itformazione@mosso.org

Altri progetti in cantiere?

Sì, aprire qui a mosso attività di formazione in ambito socio sanitario per figure come gli Ausiliari Socio Assistenziali (ASA). Un obiettivo su cui stiamo lavorando. È proprio di questi giorni la messa a punto di un progetto di contrasto alla povertà lavorativa, formativa, relazionale che sottoporremo, insieme a Comin e a Fabbrica di Olinda, all’attenzione di Fondazione Comunitaria. Tra le azioni previste in questo progetto, l’apertura di un corso di formazione per ASA aperto a persone dai 18 anni in su dotate almeno di diploma di licenza media, requisiti che dovrebbero permettere di intercettare alcune delle aree di maggiore fragilità socioculturale presenti sul territorio. Le potenzialità lavorative in questo ambito sono enormi e verrebbero ulteriormente accresciute dalla grande quantità di contatti professionali con strutture socio assistenziali, che il nostro centro ha costruito nei lunghi anni della sua attività.

Come concludere la nostra chiacchierata?

Con questa osservazione: siamo un centro per la formazione professionale ma non siamo degli addestratori. Chi frequenta i nostri corsi è chiamato a riflettere sul tema del valore del lavoro e sulle regole di una convivenza civile aperta e democratica. Gli elementi di cultura generale presenti nel curricolo per noi non sono residuali ma vanno a comporre, con ostinazione, il bagaglio di un percorso formativo che vorremmo formasse lavoratori competenti e al contempo cittadini consapevoli. In questo senso, ci sentiamo in sintonia con le tante associazioni, istituzioni e cittadini che ogni giorno vediamo impegnati a rendere più bello questo quartiere complicato e ricco di risorse.