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Mercato comunale di via Crespi, cresce la tensione fra i commercianti e la preoccupazione dei cittadini

Ancora estremamente incerto il destino del mercato comunale, unico spazio pubblico di un quartiere di oltre 30mila abitanti.

Bolle e ribolle l’aria al mercato comunale di viale Monza e via Crespi. Cresce la tensione tra i commercianti che lavorano da anni in questo spazio, cresce la preoccupazione della popolazione sulle sorti del mercato. Lo si capisce dalla raccolta di firme alla petizione in cinque punti promossa da Memo 54 (l’associazione che riunisce buona parte dei concessionari del mercato coperto) che in pochi giorni ha raggiunto quasi 2000 adesioni. 

Ma qual è la posta in gioco? Da anni il mercato presenta gravi criticità strutturali che ne impongono una ristrutturazione radicale. L’elenco dei punti critici su cui intervenire è stato oggetto di confronto e analisi anche da parte del politecnico di Milano che nel mercato ha aperto una sua sede di studio e lavoro. Il problema è su “chi” e “come” lo si debba fare. Il Comune di Milano, attraverso i suoi organi amministrativi, ha fatto capire di essere alla ricerca di un soggetto unico che si assuma il compito dell’intervento.

La preoccupazione dei commercianti e dei cittadini è concorde: non si rischia così di spazzare via un esperimento sociale riuscito, durante il quale commercianti e associazioni hanno aperto lo spazio del mercato al quartiere?

Tutto era iniziato con l’installazione accanto ai tradizionali banchi di vendita alimentare di altri soggetti (come la panetteria l’Impasto, il bar Cantinetta, la trattoria della cucina Emiliana e la Taverna dei Terroni) che avevano prolungato l’apertura dello spazio oltre i consueti orari. L’arrivo di Campus Nolo del Politecnico avevano completato il processo anche se altri spazi restavano inutilizzati e non dati in concessione. 

Poco alla volta ci si è resi conto che l’unico spazio pubblico di un quartiere di 30mila abitanti non poteva essere utilizzato per una sola funzione e che l’accordo e la collaborazione con diversi soggetti poteva portare una grande utilità al quartiere.

In una assemblea molto partecipata, convocata il 17 dicembre scorso per iniziativa di Marco Piazza e Ema Cunza presso il Campus Nolo, la questione è stata messa sul tavolo in modo chiaro: nel mercato di viale Monza non è in gioco solo la ristrutturazione dell’immobile da affidare a un soggetto terzo; si tratta di chiedere al Comune di impegnarsi in prima persona per dare ad un quartiere (Nolo) in crescita ma privo di spazi pubblici un centro “sociale e culturale” che sia perno e motore per un abitare di qualità. 

La strada per trovare una via di uscita sostenibile per tutti non sarà breve. Nel mentre, perché il Comune di Milano non comincia a dare aria ai concessionari di via Crespi accogliendo le richieste oggetto della petizione: aprire un bando di concessione per tre anni rinnovabili e farsi carico delle urgenze indifferibili come quelli della serranda rotta di via Crespi? Mentre si ricercano delle soluzioni durevoli per il Mercato Coperto, esasperare chi vi lavora non è una bella strategia. Viva il mercato di via Crespi “Luogo del Cuore per tanti milanesi!”.

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