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Salviamo il Pianeta!

Gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi mai registrati: le conseguenze si stanno già avvertendo sotto forma di eventi meteorologici estremi e catastrofi associate, dagli uragani alla siccità, dalle inondazioni agli incendi, all’innalzamento del livello del mare.
Le calotte polari si stanno sciogliendo 70 anni prima delle proiezioni; nella sola Groenlandia a luglio si sono sciolti 179 miliardi di tonnellate di ghiaccio.

Negli ultimi cento anni i ghiacciai delle Alpi hanno dimezzato la loro estensione. Hanno fatto il giro del mondo le immagini dell’acqua alta record a Venezia e gli incendi in Amazzonia.

In questa emergenza climatica si è aperta a Madrid il 2 dicembre e fino al 13 la 25esima “Conferenza delle Parti” COP25 sul cambiamento climatico, promossa dal vertice delle Nazioni Unite, alla quale partecipano 196 Paesi più l’Unione europea. L’obiettivo è quello di dimezzare con urgenza le emissioni di gas serra tra il 2020 e il 2030, neutralizzando totalmente l’uso del carbon fossile entro il 2050, da sostituire con le energie rinnovabili, responsabilizzando, tra gli altri, i grandi inquinatori Cina, India e Brasile. Per mantenere i cambiamenti climatici entro limiti gestibili, i Paesi dovrebbero limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi e non di 3,2 gradi entro il 2.100, come si teme. Inoltre, l’inquinamento marino da plastica è dieci volte di più rispetto al 1980: al momento in mare ci sarebbero 150 milioni di tonnellate.

Se non si determinerà una decisa inversione di tendenza, le generazioni future (i nostri figli, i nostri nipoti) dovranno affrontare degli effetti sempre più gravi del cambiamento climatico, in particolare un aumento della temperatura, dei fenomeni meteorologici estremi, gravi problemi idrici, un innalzamento del livello del mare e una graduale distruzione degli ecosistemi marini e terrestri.

A fronte di questa drammatica prospettiva si può dare un riconoscimento speciale alla svedese quasi 17enne Greta Thunberg, che ha avviato un movimento, oramai di dimensioni mondiali, di denuncia contro gli inquinatori e la mancanza di vero impegno dei Paesi del pianeta a contrastare i devastanti effetti del cambiamento climatico.
Ma la lotta al peggioramento climatico non può che partire dalla coscienza individuale, che deve tradursi in comportamenti non inquinanti.

Preferire l’uso dei mezzi pubblici a quelli privati e, meglio ancora, andare a piedi o in bicicletta; effettuare rigorosamente la gestione differenziata dei rifiuti; contenere l’uso dell’acqua, del riscaldamento e dell’energia elettrica; tendere ad annullare lo spreco alimentare; evitare l’uso della plastica non riciclabile; non lasciarsi andare al consumismo del superfluo.

Questi alcuni indicatori di un comportamento individuale, che se si estende e si moltiplica a migliaia/milioni di persone, possono contribuire alla sopravvivenza del pianeta e al miglioramento della qualità della vita.

In questa prospettiva auspichiamo che il prossimo decennio, così decisivo per il futuro del pianeta e per le nuove generazioni, sia portatore di novità positive.
Tanti auguri per un sereno Natale e per un prospero anno nuovo!