di Fra Ibrahim Alsabagh, Parroco della parrocchia latino cattolica di San Francesco d’Assisi di Aleppo
Cari amici, da un anno viviamo senza l’incubo delle bombe: dopo gli accordi del 22 dicembre 2016 possiamo uscire di casa, andare a scuola, giocare, frequentare la Parrocchia con maggiore tranquillità.
E’ tornata l’acqua, anche se non sempre, e l’elettricità viene distribuita nei diversi quartieri per alcune ore della giornata. Forse potrete capire che dopo aver vissuto per anni senza acqua e con pochissima disponibilità di corrente elettrica, ora queste risorse sono per noi un grande dono. Dopo l’esperienza della privazione, tutto ritorna ad essere prezioso.
Noi siamo certi che la pace è stata il risultato della preghiera dei bambini: la domenica 4 dicembre 2016 è iniziata la loro invocazione per chiedere a Dio questo dono, ed è continuata con insistenza per le tre settimane successive. Pochi giorni prima di Natale, il giorno 22 dicembre 2016, sono stati firmati gli accordi che hanno posto fine ai bombardamenti sui nostri quartieri.
La nostra fede è certa: la preghiera dei bambini ottiene le grazie di cui abbiamo bisogno. La S. Messa domenicale dei bambini, alle ore 11, è piena di vita, di canti, di colori e di gioia: più di trecento bambini vi partecipano, oltre ai catechisti, alle loro famiglie e a tanti altri adulti che vengono appositamente per seguire una S. Messa che testimonia un cristianesimo vivo e gioioso.
Così sarà per il Natale di quest’anno, che insieme ad un atteggiamento intenso di fede, sarà caratterizzato da grandi speranze. Anche per gli adulti ci sono momenti di incontro e di catechesi: il rapporto con Cristo deve essere approfondito durante tutta la nostra vita. Molta attenzione viene rivolta alle famiglie giovani, con bambini piccoli, che hanno avuto il coraggio di sposarsi e di donare la vita in questi anni di guerra!
Dalla fede certa nasce la speranza: speranza di ricostruire il nostro popolo, di riunire le famiglie, di tornare a vivere nelle nostre case abbandonate o danneggiate, di costruire un futuro bello per tutti, in particolare per i giovani e i bambini. Un progetto riguarda in particolare i bambini rimasti soli nei campi profughi, in seguito alla fuga di alcuni componenti delle loro famiglie. La Parrocchia si occupa della loro istruzione, sostegno psicologico, educazione alla bellezza ed all’arte, affinchè possano crescere sereni e nel loro animo non venga coltivato l’odio.
La Parrocchia ha in atto molte iniziative di carità. Aiutiamo i bambini a studiare con il doposcuola: 150 bambini sono seguiti da insegnanti e studenti presso la Parrocchia. Per alcuni di loro provvediamo anche al sostegno psicologico, per guarire le ferite dell’animo lasciate dalla guerra.
Le bombe non cadono più, ma l’85% delle famiglie non ha lavoro, l’inflazione si è moltiplicata di dieci volte dall’inizio della guerra, anche le cose più necessarie costano moltissimo: il cibo, il riscaldamento, i vestiti. Forniamo un pacco alimentare mensile del valore di circa 50 Euro a 4000 famiglie, aiutiamo 900 giovani famiglie col necessario per bambini piccoli e le spese per l’assistenza sanitaria, abbiamo aiutato più di 700 famiglie a riparare le case danneggiate dalle bombe, a molte centinaia di famiglie abbiamo fornito contenitori per le scorte d’acqua da mettere sul balcone o sul tetto, aiutiamo le famiglie a pagare le spese per riscaldamento ed elettricità, paghiamo le spese sanitarie, sosteniamo le spese per lo studio.
In questo momento abbiamo tanto bisogno della vostra carità e della vostra preghiera, e non saremo mai abbastanza grati per il vostro aiuto. Anche all’inizio della storia della Chiesa, come si legge negli Atti degli Apostoli, le comunità più povere venivano sostenute dai fratelli di altre comunità. Ma vogliamo educare ad un uso maturo della carità ricevuta: educhiamo a prendere iniziativa, a mettersi all’opera per riparare la propria casa e rendere bello il quartiere in cui si abita, a cercare anche piccoli lavori.
Un progetto molto bello è l’aiuto ad iniziare attività artigianali o commerciali: con un piccolo sostegno economico (si tratta di 1500, 2000 euro, che per noi hanno un grande valore) è possibile aprire un negozio o iniziare un laboratorio, che poi consente di sostenere la propria famiglia, ed anche quelle dei dipendenti.
La nostra carità si rivolge anche a famiglie mussulmane, povere e bisognose. Spesso nelle S. Messe ho richiamato i fedeli alla necessità della riconciliazione: solo il perdono consente di ricostruire la possibilità della convivenza con persone di fedi e culture diverse, affinchè non crescano nei cuori odio, risentimento e fondamentalismo.
Auguriamo a tutti un sereno Natale e un benefico anno nuovo all’insegna della fede, della speranza, della carità e della riconciliazione!