Si apre una fase nuova per l’Unione Europea

“Corpo europeo di solidarietà”: nuova opportunità per i giovani

0
126
Foto: Oliver Cole
Foto: Oliver Cole

di Bruno Marasà, Capo dell’Ufficio di collegamento del Parlamento europeo a Milano


Bruno Marasà, Capo dell’Ufficio di collegamento del Parlamento europeo a Milano
Bruno Marasà, Capo dell’Ufficio di collegamento del Parlamento europeo a Milano

Il recente convegno I giovani nella società multietnica e multiculturale è stato il momento culminante di un prezioso lavoro d’informazione e confronto, condotto dagli amici della rivista Noi zona 2 su un tema sensibile e di grandissima attualità.

Il Parlamento europeo ha colto l’importanza di questo progetto assicurando l’Alto Patrocinio all’evento conclusivo presso l’Università Bicocca.

L’ampia partecipazione di studenti delle scuole superiori, concretizzatasi attraverso circa 600 questionari compilati sulla base di un progetto curato dal Dipartimento di Sociologia dell’Università Milano-Bicocca e dall’Associazione Amici di Zona 2, ha mostrato l’esistenza di una mentalità favorevole al multiculturalismo, riconoscendone l’importanza anche per la crescita personale.

Il primo dato che balza in evidenza è che vivere, studiare e lavorare con persone di altre nazionalità e culture è stato considerato da oltre il 78% di loro una dimensione che presenta aspetti di gran lunga positivi rispetto a quelli negativi pur esistenti. Altre risposte hanno segnalato come obiettivi condivisibili la mediazione culturale, la solidarietà e l’impegno civile e l’interesse a viaggiare e a confrontarsi con giovani che rappresentano altre culture.

È vero che, nonostante il successo di numerosi programmi dell’Unione europea a favore dei giovani, emerge una scarsa conoscenza del ruolo dell’UE e delle sue istituzioni. È confortante però rilevare che ne sia riconosciuta l’importanza al fine di promuovere adeguati programmi che possano colmare questo limite.

Per queste ragioni siamo consapevoli che uno degli obiettivi prioritari del Parlamento europeo e delle altre istituzioni deve essere, rafforzandone gli strumenti finanziari, la promozione di azioni volte alla formazione e sensibilizzazione delle giovani generazioni. Permettere loro di allargare gli orizzonti conoscitivi e culturali (a partire dalle conoscenze linguistiche): questi sono obiettivi largamente condivisi in Europa e devono servire ad aumentare le opportunità del Programma Erasmus+, oggi rivolto ad una popolazione ancora limitata.

A questo proposito molto utile si sta rivelando l’avvio del programma del Corpo europeo di solidarietà, un vero e proprio servizio di volontariato civile europeo che permetterà a milioni di giovani di mettersi a disposizione di attività culturali, di valorizzazione della cittadinanza attiva, della solidarietà verso i più deboli o per le popolazioni colpite da calamità naturali. Queste azioni devono servire a rendere più consapevoli i giovani, coinvolgendoli direttamente nelle attività educative e nella concreta realizzazione di progetti a scala europea.

La campagna istituzionale in vista delle elezioni europee del 26 maggio ha avuto questo obiettivo: far conoscere quello che il Parlamento europeo ha fatto e può fare per aprire una fase nuova della vita dell’Unione europea e contribuire a colmare il deficit informativo sui temi europei che purtroppo persiste.

#Stavoltavoto è la piattaforma online della campagna. Una modalità che ha permesso di avere come protagonisti migliaia di cittadini, soprattutto giovani, sui social, nelle scuole e nelle Università, nei luoghi d’incontro della società civile. Con il sito Cosa fa per me l’Europa abbiamo messo a disposizione una grande quantità d’informazioni per conoscere i finanziamenti, i progetti realizzati regione per regione e i diritti e le opportunità per i cittadini europei.

La promozione di azioni di condivisione e cittadinanza attiva come quella sperimentata dalla rivista Noi zona 2 in queste settimane va esattamente in questa direzione.