di Giuseppe Carfagno e Valeria Vitale
L’idea è quella di realizzare cinque libretti, uno per ogni borgo della Zona Due di Milano: Gorla, Precotto, Crescenzago, Turro, Greco. Per ognuno di essi ci sarà un animaletto a fare da guida: l’airone, la nutria, il piccione, il gabbiano, il germano reale. Il giro dei borghi si potrà fare a piedi, o in bici, o col trenino.
Per ogni sito di ciascun borgo ci sarà una breve spiegazione dell’animale guida, un raccontino, e una illustrazione, tutti adatti a bambini dai cinque agli undici anni.
Quali sono i siti di questa prima guida di Gorla?
1) Il Tempio della Notte (Villa Finzi)
2) Il Tempio dell’Innocenza (Villa Finzi)
3) L’Orto dei bambini (Villa Finzi)
4) Ex scuola Crispi
5) Il Comune di Gorla I
6) Villa Angelica
7) La Canottieri Gorla
8) Il Giardino Nascosto (Cascina Martesana)
9) El Bagnin de Gorla (Cascina Martesana)
10) Cascina Quadri, l’antica fabbrica di cioccolato
11) L’anfiteatro
12) Canton Frecc e i barconi
Qui vi proponiamo due racconti.
El bagnin de Gorla
Cosa ci racconti oggi, airone Filippo?
Cari bambini, vi parlerò del Bagnin de Gorla che si trova all’interno della Cascina Martesana, accanto al Giardino Nascosto. Una volta era una piscina, una delle prime di Milano, anche se piccolina. Era però diversa da tutte le altre piscine del mondo, perché la sua acqua era calda e profumava di cioccolata.
Come mai questo fatto straordinario?
Semplice, perché, proprio di fronte alla Cascina, c’era una fabbrica che produceva cioccolata. Per far muovere i macchinari utilizzava l’acqua del naviglio e, finito il lavoro, la rilasciava. Ed ecco che avveniva il miracolo: l’acqua divenuta tiepida e odorosa, veniva poi risucchiata dalla chiusa che c’è lì vicino ed entrava nella piscinetta. E così, in estate, i maschi, grandi e piccoli, andavano a farsi il bagno pagando cinque lire, e si aveva diritto anche al costume. Quell’acqua, poi, continuava la sua corsa, sia sottoterra, sia in superficie, fino a San Giuliano e San Donato dove irrigava i campi coltivati.

Una piscina profumata di cioccolata calda
Mariolina, una bimba di otto anni, voleva andare nel Bagnin della Cascina, ma era una femmina e non le era permesso. Quel giorno, però, vi si recò lo stesso, con Rosetta, la sorella della madre, anche se non dentro, ma sulla riva, proprio di fronte alla Fabbrica di cioccolato.
«Grazie zia, così gliela facciamo vedere a quei maschiacci. E devono pagare anche cinque lire, mentre noi niente, alla faccia loro. Pappappero.»
«Ben detto nipotina mia, dobbiamo far vedere che siamo uguali e nessuno deve credersi superiore.»
Quando la sera la piscina chiudeva, tra i maschi c’era Marco, di dieci anni, che uscendo la guardava ammirato. Gli altri, invece, avevano sempre da criticare. Fino a che, una domenica di luglio, alla chiusura, tutti si accorsero che non c’erano più solo Mariolina e la zia, ma altre bambine con le nonne. La voce si era sparsa. E le critiche divennero ancora più forti. Chi credevano di essere quelle lì che si facevano il bagno senza pagare?
La domenica dopo, però, di bambine ce n’erano una ventina, con nonne, mamme, amiche. Una folla!
Marco, allora, si volse verso Mariolina e le chiese: «Domenica prossima potrò fare il bagno con voi? così, con i soldi risparmiati, mi prenderò un gelato».
«Guarda che con cinque lire ne puoi comprare due» gli suggerì suo nonno Aldo, «e così lo potresti offrire a lei».
Tutti i presenti si fermarono ad osservarlo e, a quel punto, intervenne una signora anziana: «Bravissimo Aldo, tu sì che sei un uomo intelligente».
Marco si rivolse nuovamente alla piccola: «Posso offrirti un gelato? E mi dici come ti chiami?»
Lei, facendogli un sorriso, gli rispose: «Certo grazie, lo vorrei alla fragola, mi chiamo Mariolina, e tu?»
«Io Marco, e lo prenderò al limone».
Era una bellissima giornata di sole, con un cielo limpido e l’aria continuava a profumare di cioccolata.
La Martesana pareva sorridere, così come stavano facendo tutti.
Specialmente Marco e Mariolina.