Tanto per sgombrare il campo da false credenze e facili manipolazioni, cominciamo col dire che i vaccini antinfluenzali non sono veri e propri farmaci, ma medicinali biologici, come chiaramente riportato dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
Possono essere considerati farmaci solo in virtù del fatto che, come per un qualsiasi farmaco, il vaccino deve essere sottoposto all’approvazione delle autorità regolatorie internazionali (come la European Medicine Agency – EMA – per l’Europa, e la Food and Drug Administration – FDA – per gli Stati Uniti) che ne verificano la sicurezza.
Nel caso del vaccino antinfluenzale parliamo di medicinale biologico, ovvero atto alla stimolazione del sistema immunitario al fine di fargli produrre quegli anticorpi che costituiranno la cosiddetta “immunità attiva”.
Ciò che quindi è realmente contenuto in un vaccino antinfluenzale, non è altro che il virus (in questo caso dell’influenza stagionale) opportunamente inattivato, in modo da stimolare il sistema immunitario senza per questo causare la malattia vera e propria.
Queste componenti attive possono essere prodotte sia attraverso il virus inattivato, sia a partire da microorganismi diversi attraverso la biotecnologia.
A volte sono presenti sostanze cosiddette “adiuvanti”, capaci cioè di coadiuvare il sistema im-munitario nel produrre un’adeguata risposta anche con minori quantità di antigene. Sostanze che, naturalmente, devono rientrare nei limiti di legge stabiliti dalla Commissione Europea.
Quindi, a dispetto della moltitudine di fake news che circolano ormai da troppo tempo, il vaccino antinfluenzale è estremamente sicuro e previene nella maggior parte dei casi quelle complicanze legate alle influenze stagionali, soprattutto nelle persone più deboli, come anziani e soggetti afflitti da patologie, o con sistema immunitario compromesso.
Inoltre è importantissimo, in questo momento in cui il Coronavirus è ancora molto presente in tutto il mondo, poter distinguere tra casi di influenza e Covid-19, nonché fornire alla popolazione una protezione immunitaria maggiore, specialmente in chi, già indebolito dall’influenza, potrebbe andare incontro a conseguenze molto più serie in caso di contagio da Coronavirus.
È evidente allora quanto sia importante in questa fase non farsi fuorviare da notizie senza alcuna base scientifica, ma invece preparare per tempo il proprio sistema immunitario a difendersi dal virus influenzale per poter affrontare la sfida al Coronavirus nel pieno delle forze ed evitare inta-samenti ospedalieri che non farebbero altro che spianare la strada alla seconda ondata di Covid-19.