Oltre la sede della Casa delle Associazioni e del Volontariato – Municipio 2 in via Miramare 9 – si prosegue fino al civico 15, dove sorge uno splendido e suggestivo palazzo bianco in cui sono stati ricavati 6 piani effettivi (circa 3.000 mq), in cui si trova la nuova sede di Milano della Fondazione Piazza dei Mestieri, tuttora in ristrutturazione, precedentemente occupato dalla Banca Ifis. Un lungo lato del palazzo si affaccia direttamente sull’ampio sottostante parco, dando la sensazione di vivere in mezzo al verde con effetti distensivi e di piacere estetico. “La bellezza salverà il mondo” si legge su una parete prima di entrare nell’ampio ristorante all’ultimo piano, un motto che è uno dei principi ispiratori di questo centro di formazione.
La Fondazione Piazza dei Mestieri è nata nel 2004 a Torino e costituisce un luogo di educazione e di aggregazione per i giovani, in cui è possibile sperimentare un approccio positivo alla realtà: dall’apprendimento al lavoro, dal modo di usare il proprio tempo libero alla valorizzazione dei talenti presenti in ciascuno anche attraverso l’introduzione all’arte, alla musica e al gusto. Ogni anno Piazza dei Mestieri accoglie circa cinquemila giovani italiani e stranieri nelle sue sedi di Torino e Catania, arrivati per inseguire un sogno, per essere aiutati a diventare uomini e donne, per imparare un mestiere e trovare un lavoro.
A Milano ha aperto una nuova sede alla fine di aprile di quest’anno. Attualmente ha in forza 30 collaboratori, una cinquantina di docenti e circa 300 allievi, destinati a crescere di alcune centinaia già entro la fine dell’anno. “Il punto di forza della Piazza dei Mestieri – sottolinea Paolo Galeffi, direttore della sede di Milano – consiste nella grande alleanza tra educazione e lavoro, poiché entrambi contribuiscono in modo attivo alla realizzazione del percorso educativo dei giovani. Un po’ quanto accadeva nella bottega artigiana di una volta. Sono state, perciò, costituite al nostro interno delle unità operative (cosiddette Business Unit), in cui i ragazzi affiancheranno i professionisti per apprendere le modalità più efficaci richieste dal cliente e dal mondo del lavoro: il bar didattico, il ristorante della scuola, il salone di acconciatura, che verranno anche aperti al territorio per costituire un punto di riferimento per il quartiere”.
L’ente di formazione della “Piazza” si chiama “Immaginazione e Lavoro”, è un “IeFP (Istruzione e Formazione Professionale”), accreditato presso la Regione Lombardia, organizza corsi della durata di 3 anni e, al termine, i ragazzi ottengono la qualifica professionale che consente loro di accedere al mercato del lavoro.
“La nostra scuola – prosegue il direttore Galeffi – orienta la propria azione su tre macro-aree, ciascuna delle quali ha due percorsi possibili: Ristorazione con cucina o sala-bar; Informatica con informatica o grafica; Benessere con acconciatura o benessere. Gli studenti hanno la possibilità di mettere in pratica ciò che apprendono dalla teoria professionale. Infatti, nel primo anno l’attività si sviluppa nei laboratori, mentre nel secondo e terzo anno gli studenti vivono l’esperienza dello stage curriculare all’interno di aziende del territorio, che si prendono cura della loro formazione. È possibile, inoltre, attivare un contratto di lavoro di apprendistato. Abbiamo anche un percorso post-diploma per formare la figura del tecnico multimediale specializzato nella post produzione.
Un altro punto di forza della piazza dei Mestieri è la presenza interna del Job Center, che offre l’orientamento al lavoro, garantisce l’accompagnamento all’inserimento lavorativo di chi frequenta i percorsi formativi, agisce da supporto agli adulti, in condizione di fragilità socio economica, nella ricerca di un lavoro e nella riqualificazione professionale. Abbiamo inoltre diversi progetti speciali – afferma Galeffi – finalizzati a obiettivi sociali, avendo noi deciso di impegnarci in una sfida per contribuire alla riduzione dei numerosi gravi disagi sociali che affliggono in particolare il Municipio 2 più di altri municipi: elevato numero di Neet (persone che non studiano, non lavorano, non ricevono formazione, che decidono di restare inattive), rilevanti abbandoni scolastici, alto livello di disoccupazione, un ragazzo su due ha almeno un genitore straniero e altro ancora. Per questo abbiamo sviluppato alcuni progetti particolari, come la casa dei compiti, che consente ai ragazzi delle scuole limitrofe di venire da noi, dove sono aiutati a fare i compiti, conoscono i laboratori dove fanno qualche piccola sperimentazione in modo giocoso, creando un primo scambio di conoscenza anche con i genitori dei ragazzi. Altri progetti riguardano l’orientamento scolastico per gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori, i percorsi di integrazione per gli stranieri, alcune iniziative concordate con Progetto Arca, altre in fase di ideazione. Di grande rilievo è l’impegno per la cultura, per cui nell’ambito della nostra struttura sta per essere costituita l’Associazione per le attività culturali (concerti, mostre, concorsi di poesia) aperte gratuitamente anche al territorio e in particolare rivolte ai ragazzi anche se non frequentano i nostri corsi. Nei primi mesi del 2023 sarà pronto il cartellone degli eventi per il prossimo anno”.
Abbiamo chiesto al direttore Galeffi di raccontarci qualche esempio di intervento sul territorio un po’ curioso e originale.
“Abbiamo fatto una simpatica esperienza con Progetto Arca: alcuni nostri ragazzi del corso di acconciatura hanno incontrato presso il centro del Progetto Arca delle signore anziane del quartiere e hanno sistemato loro i capelli. Le signore, spesso persone sole, sono state entusiaste di trascorrere un pomeriggio con dei giovani, felici di chiacchierare e di raccontare un po’ del loro passato. Da qui è nato un altro progetto: quello di invitare per alcuni pomeriggi delle signore ucraine con i loro bambini nel nostro laboratorio di acconciatura, in cui sia i nostri allievi che i modelli e le modelle si sono messi a giocare con i bambini ucraini. Queste esperienze hanno confermato la caratteristica della Piazza dei Mestieri di essere un ‘luogo aperto’ al territorio”.
Un altro motivo di successo è costituito dall’ampia rete di collegamento con un grande numero di aziende, con le quali si definiscono i programmi di formazione, i profili professionali con una proiezione triennale, gli stages curriculari, i contratti di apprendistato, gli inserimenti occupazionali.
“Abbiamo come partner L’Oréal – precisa Galeffi – che ci fornisce tutti i prodotti per il corso di Acconciatura; Barberino’s per i prodotti e l’assistenza tecnica per i corsi di barberia; una lunga lista per la parte formativa; cui si aggiunge l’elenco di aziende che ci aiutano a collocare sul mercato i nostri prodotti, perché è fondamentale che i ragazzi acquisiscano la mentalità dell’eccellenza nella qualità degli oggetti e dei servizi da loro prodotti, in quanto anche questo aspetto li sensibilizza a curare la bellezza”.
Infine, concludiamo riepilogando la struttura organizzativa di Piazza dei Mestieri. Il direttore Galeffi così precisa: “Il nostro è un modello complesso, ma bene integrato e soprattutto efficace sul piano formativo, economico e sociale, consolidato dall’esperienza sviluppata dalla sede di Piazza dei Mestieri di Torino dal 2004. La Fondazione è il soggetto giuridico per condurre un’attività non profit, è il garante della realizzazione e dello sviluppo del modello pensato a favore dei giovani. È il contenitore che raccoglie le molteplici attività di Piazza dei Mestieri. Include in primis l’ente di formazione ‘Immaginazione e Lavoro’ è un IeFP (Istruzione e Formazione Professionale), accreditato presso la Regione Lombardia, che si traduce con la possibilità ‘di imparare lavorando’. Poi comprende la Società Cooperativa La Piazza per la commercializzazione dei prodotti e servizi; l’Associazione culturale per l’organizzazione di mostre, concerti, eventi, rappresentazioni teatrali, tutto offerto gratuitamente. Infine, include il Job Center, nato per rispondere a bisogni attuali ed emergenti, che si occupa dell’accoglienza, informazione, orientamento aperti al quartiere e al territorio”.