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venerdì, 9 Giugno 2023
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Parte un nuovo anno scolastico

Gli auguri ai genitori, agli insegnanti, agli studenti.

di Elisabetta Soglio, direttrice dell’inserto Buone Notizie del Corriere della Sera


Studenti poco motivati e, tuttavia, ansiosi. Sicuramente più dei loro colleghi di altri Paesi. Ciclicamente vengono pubblicate indagini che cercano di raccontare il rapporto fra la scuola e le nostre ragazze e ragazzi: uno degli ultimi approfondimenti, il Pisa-Ocse reso noto in luglio, aveva posto una serie di domande a carattere psicologico-attitudinale agli studenti di tutto il mondo.

Come sempre, è difficile fare un ragionamento che valga per tutti: ma quello che in linea di massima si può ricavare dalle risposte arrivate è che molti dei nostri giovani sono poco interessati alla scuola e fondano il loro impegno su ragioni spesso esterne al loro benessere (studiano per far piacere ai genitori, perché temono la bocciatura, perché bisogna farlo…). Altro tema che emerge è quello dell’ansia con cui il 70 per cento degli intervistati ha dichiarato di dover combattere: di fronte al compito in classe e alle interrogazioni stanno peggio dei nostri solo i figli di inglesi, brasiliani e neozelandesi.

Secondo gli esperti, le due cose fra loro si legano: se studio per far piacere alla mamma o al papà rischio di non sentirmi all’altezza di quanto penso mi venga richiesto. Autostima bassa e tema delle aspettative troppo alte, insomma, il disastro è in agguato.
Resettiamo tutto. Siamo nel mese dell’apertura dei cancelli scolastici: proviamo ad aiutare i nostri giovani a vivere meglio le ore in classe e quelle di studio? Cominciamo dalle (molte) cose positive che ci sono.

Cominciamo col ricordare che ci sono tantissime esperienze molto positive di scuole dove si formano i più piccoli, i pre-adolescenti e gli adolescenti, facendo attenzione alle loro persone. Formazione intesa in senso ampio, dunque: cercando un equilibrio fra l’insegnamento delle varie discipline e un approccio umano capace di capire i bisogni e i problemi e di valorizzare le potenzialità.

Per l’inserto Buone Notizie del Corriere della Sera ci vengono spesso segnalate realtà che per questi motivi sono di eccellenza: dove un mix ideale fra insegnanti appassionati e genitori aperti al dialogo riesce a far crescere, a scovare e coltivare talenti, perfino a “domare” gli animi un po’ ribelli. Tante storie che in tanti mesi ci hanno insegnato una cosa: se gli adulti trovano la chiave giusta per entrare nel cuore e nelle teste dei ragazzi, i ragazzi riescono sempre a sorprenderci. Allora gli auguri per il nuovo anno scolastico partono proprio da genitori e insegnanti.

A noi genitori, l’augurio di riuscire ad affiancare i nostri figli tenendo la giusta distanza, lasciandoli sbagliare e qualche volta anche soffrire perché la fatica e il dolore insegnano a crescere.

Agli insegnanti l’augurio di alzarsi ogni mattina con l’idea che il loro mestiere, per quanto bistrattato e mal pagato, è però molto più di un mestiere perché è quasi una missione. L’augurio di riuscire a divertirsi insieme ai loro studenti, di poterli aiutare ad affrontare e superare gli ostacoli, di saper trasmettere amore per le materie che insegnano.
E infine, loro. Gli studenti.

A voi bambine e bambini, ragazze e ragazzi l’augurio è quello di avere tutto quello che vi spetta di diritto: aule confortevoli, libri e strumenti digitali, assistenza per chi ha qualche difficoltà in più, cibo sano nelle mense. E se questi requisiti dipendono da chi amministra e governa, sul resto potete lavorare un po’ voi: vi auguriamo di scoprire che qualche volta è bello anche lasciare il cellulare sul tavolo e aprire un libro, fare un giro in bicicletta, chiacchierare con le amiche e gli amici oppure inventare un gioco o manifestare in piazza per un Pianeta più pulito.

Vi auguriamo di non smettere mai di farvi e fare domande e di non accontentarvi della prima risposta. E vi auguriamo di trovare nelle vostre classi un posto sicuro, dove vi potete sentire capiti, apprezzati e sostenuti. Perché cosi potrete diventare donne e uomini competenti, forti e coraggiosi. Donne e uomini migliori di noi.