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Oltre il blu, la casa solidale per l’autismo

Casa Solidale, Associazione L’Ortica, Fondazione Oltre il Blu. Intervista a Fabrizia Rondelli.

di Angelo Cappellina


L’avevamo conosciuta in occasione di alcune iniziative al Parco Finzi, oggi siamo tornati a incontrarla per farci raccontare dei bei risultati della Fondazione Oltre il Blu. Fabrizia Rondelli è tra i promotori/fondatori dell’esperienza di Casa Solidale, nel Parco Finzi di Gorla ed è presidente della Fondazione Oltre il Blu, esperienza di avanguardia in cui le famiglie di alcuni giovani con autismo – ormai adulti – stanno realizzando una grande casa-famiglia nell’Oltrepò Pavese.

Casa Solidale è una realtà ormai conosciuta nella nostra zona e non solo. Come è nata e attraverso quali percorsi siete arrivati a costruire questa struttura?

Casa Solidale, gestita dalla nostra Associazione L’Ortica assieme ad altre, nasce sei anni fa per volontà dell’allora assessore Majorino, che decise di assegnarcela come sede per le nostre attività. Noi dell’Ortica, che da parecchio tempo cercavamo una sede per svilupparle, abbiamo colto questa opportunità per realizzare un “polo dell’autismo” in Casa Solidale.

Attualmente quali attività vi si svolgono, chi la frequenta, chi la gestisce?

Casa Solidale è frequentata da persone con autismo e di recente si sono aggiunti bambini, preadolescenti, adolescenti, che a causa dell’autismo e del Covid hanno delle difficoltà sia comportamentali, sia di apprendimento. Attraverso i nostri laboratori, che sono quasi tutti artistico-artigianali, diamo loro la possibilità di esercitare la propria manualità e quindi di individuare e sviluppare i loro talenti, in modo da migliorare la propria autostima.

Proprio in Casa solidale, qualche tempo fa, ho assistito alla presentazione del vostro progetto della Fondazione Oltre il Blu. Interessante e probabilmente unica o quasi, può presentarcela?

Ecco, nell’Associazione L’Ortica, che è stata fondata nel 2010 da un primo gruppo di genitori, nel tempo si sono formati vari gruppi di lavoro. Tra questi, uno ha iniziato a studiare la possibilità di pensare al futuro, alla possibilità di vivere insieme. In effetti è stato un concetto molto pionieristico, perché significa per i nostri ragazzi la possibilità di vivere insieme, di fare amicizia, di consolidare le loro relazioni. Si va finalmente a vivere con i propri amici, con le persone care. Spesso le persone con disabilità sono inserite in spazi, in cui sono a contatto solo con altri come loro, quindi hanno anche difficoltà nella gestione dei rapporti con gli altri abitanti.

La Fondazione Oltre il Blu vuole andare oltre l’autismo, quindi vorremmo accogliere anche persone con altri tipi di disabilità intellettuali. L’importante è che questi ragazzi abbiano un ambiente adatto a sviluppare le loro abilità, per arrivare a un percorso di lavoro. E la prospettiva è di vivere insieme, appunto in una Casa-famiglia, con il supporto di figure professionali.

La cascina è ormai aperta e ha già ospitato una festa di Natale. Ma oggi a che punto siete e come procede il progetto della ristorazione e delle altre attività professionali? C’era anche un crowdfunding in corso…

Sì, la casa la si sta attrezzando, l’abbiamo acquistata a ottobre e abbiamo già potuto farvi una vacanza, nelle feste di Natale. L’obbiettivo è di frequentarla per imparare a viverci insieme: anche svolgendo alcuni dei lavori di sistemazione. Abbiamo anche pensato di sviluppare l’attività di coltivare l’orto e poi di lavorare alla somministrazione di cibi e bevande. Per iniziare abbiamo pensato alla pizzeria: la somministrazione della pizza è facile da gestire, anche se poi si richiede una certa formazione.

Naturalmente, continueremo anche a fare i laboratori che ora abbiamo qui in Casa Solidale.

Quindi quest’estate si potrà venire a trovarvi?

Chi ci vorrà venire a trovare sarà benvenuto, sul nostro sito diamo via via le notizie dello sviluppo dell’esperienza. Non ci sono ancora tempi certi per la partenza della pizzeria. Nel frattempo, possiamo mettere a disposizione la struttura per chi vuole un bel posto in campagna per festeggiare il compleanno, la comunione, il matrimonio… tutte quelle ricorrenze che hanno bisogno di uno spazio per invitati. Abbiamo un grande salone e anche una piscina: quindi si possono organizzare begli eventi. E possiamo impiegare i ragazzi per il supporto necessario.

È davvero un bel progetto!

Questo progetto è nato per permettere a questi ragazzi di avere uno spazio sia per realizzarsi come persone, anche con un’attività lavorativa, sia per coltivare le loro amicizie e un domani vivere insieme. È importante anche perché i casi di autismo riconosciuto sono in aumento e sono necessari dei percorsi costruiti soprattutto dalle famiglie: ci mettiamo in gioco per permettere a loro di costruire il loro futuro.

I giovani autistici di oggi tra non molti anni saranno degli adulti e ci sarà bisogno di impiegare le loro capacità e talenti personali: in Casa Solidale abbiamo dei laboratori di tessitura a mano, di creta, coltiviamo un giardino, con ottimi risultati. Loro ne sono molto gratificati anche perché il loro lavoro viene riconosciuto materialmente dalle persone che vengono ad acquistare i loro manufatti.

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