di DL
Con buona pace dei no-vax e i soliti negazionisti a oltranza, a quanto pare siamo ormai nel pieno della quarta ondata del Covid. Lo afferma l’OMS (4 novembre), questa volta con una certa preoccupazione, forse anche per il fatto che a inizio pandemia – fine 2019, febbraio 2020 – sembrava essere fin troppo reticente e accomodante rispetto alle notizie che giungevano dalla Cina.
Hans Kluge, capo regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha dichiarato che “il ritmo di trasmissione attraverso l’Europa, così come l’Asia centrale, è una grave preoccupazione; la regione è tornata a essere l’epicentro della crisi sanitaria. Oggi, ogni singolo paese in Europa e in Asia centrale sta affrontando la reale minaccia della ricomparsa del Covid-19, o la sta già combattendo”.
Se seguiamo l’aumento dei contagi, è evidente che i numeri più alti sono inversamente proporzionali alla percentuale di popolazione vaccinata, tanto che si sta ormai parlando di “pandemia dei non vaccinati”. Per ciò che riguarda l’Europa, il contagio sta ripartendo da quei paesi che hanno le percentuali più basse di popolazione vaccinata: Olanda, Belgio, Polonia, Romania, Grecia, tutta l’Europa dell’Est, gran parte di quella del Nord e anche la Germania che, il 17 novembre scorso ha registrato oltre 65mila nuove infezioni, con le terapie intensive che registrano il più alto numero di pazienti da maggio 2021.
Il fatto che l’Italia, per ora, sembri meno colpita – soprattutto per merito dell’alta percentuale di vaccinati (oltre l’85%) – non deve farci dormire sonni tranquilli. Come tutti ricordiamo molto bene, a inizio pandemia l’Italia veniva guardata quasi con sufficienza dal resto dell’Europa, come se un virus si facesse intimorire da un confine di Stato. E infatti ben presto si diffuse a macchia d’olio.
Se non vogliamo ricadere nell’incubo del lockdown, eventualità che molti paesi europei stanno valutando e, in alcuni casi, applicando in misura minima, è indispensabile proseguire nell’opera di convincimento verso chi, per ignoranza atavica, superstizione, manie di complottismo che non hanno alcun fondamento scientifico, o stupide paure verso gli aghi più forti di quella di finire intubati nel migliore dei casi o addirittura morire, non ha ancora deciso di vaccinarsi.
Parlare di libertà, per queste persone, è una vera e propria eresia, visto che scambiare la libertà di fare ciò che pare loro, con la libertà della stragrande maggioranza della popolazione italiana, è un’atteggiamento che di libertario ha ben poco, anzi sfocia in un fascismo di pochi verso la vera libertà dei molti.
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: i vaccini sono sicuri e, al momento, rimangono l’unica arma di vera libertà contro il Covid, alla faccia di chi si riempie la bocca con parole di cui non conosce nemmeno il vero significato.
