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Le prigioni del Grattacielo Orizzontale 

I Magazzini Raccordati della Stazione Centrale, negli spazi di Dropcity di via Sammartini, ospitano una mostra sugli ambienti carcerari, inaugurata il 3 aprile e aperta fino al 31 maggio. Prison Times – Spatial Dynamics of Penal Environments si sviluppa per oltre 1.000 metri quadrati all’interno di 5 magazzini, mostrando ai visitatori la realtà del sistema carcerario in modi raramente accessibili al pubblico.

Il progetto Dropcity, avviato nel 2022, procede attraverso la complessa risistemazione di un grosso blocco di Magazzini, e anche con gli spazi in sistemazione offre per il terzo anno importanti eventi legati all’architettura e al design. A regime, dovrebbe ospitare postazioni di lavoro e gallerie espositive, atelier di produzione e laboratori di falegnameria, robotica e prototipia avanzata, fino a una materioteca e a una biblioteca civica, spazi dedicati all’architettura e al design, ai giovani e alla città. 

Riqualificherà più di 20 dei 141 Magazzini tenuti in disuso per decenni e che solo negli ultimi anni hanno visto una lenta ripresa di riuso, prima per eventi di moda e design e ora finalmente con un’attività stabile. I Magazzini Raccordati della Stazione Centrale di Milano, inaugurati nel 1914, oggi hanno 111 anni. Sono un manufatto unico di grande interesse storico, economico e culturale, con una superficie di 40mila mq. per tutta la lunghezza delle vie  Aporti e Sammartini. Il grande complesso nasce ben prima della Stazione attuale, costruita negli anni 30, e sorregge la linea sopraelevata di binari, che nei primi anni fu utilizzata anche per il trasporto dei materiali e per l’avanzamento dei lavori di costruzione della nuova Stazione. 

A livello stradale aveva spazi per lo stoccaggio e la distribuzione delle merci che arrivavano via treno e venivano trasportate nei magazzini attraverso un collegamento su rotaia interno: da qui il nome di Magazzini Raccordati. 

Con l’affermarsi del trasporto su strada, questo ingegnoso sistema di distribuzione andò scomparendo, le rotaie interne andarono in disuso e i Magazzini vennero impiegati e affittati per attività commerciali all’ingrosso e artigianali.

In periodi di guerra, i Magazzini furono usati anche come depositi o dormitori per i militari, mentre negli anni Sessanta rappresentarono spesso punti di precaria accoglienza degli immigrati che arrivavano dal Sud d’Italia. Dagli anni 70/80 sono stati progressivamente abbandonati, e dal 2000 il gestore non ha più rinnovato contratti di affitto, tranne qualcuno rinnovato anno per anno. 

La proprietà dei Magazzini è di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), una delle società in cui furono divise le Ferrovie dello Stato; ma tutto il complesso è in concessione a Grandi Stazioni Spa, altra società del gruppo FS in seguito suddivisa in altre due: una di queste, Grandi Stazioni Retail, è l’attuale “padrone di casa” per qualsiasi programma di riqualificazione e riutilizzo, anche temporaneo, dei Magazzini. Ma rispetto alla gestione delle stazioni come grandi spazi commerciali, i Magazzini, grandi spazi allo stato grezzo, sono di più difficile gestione senza un vero progetto di ristrutturazione.

Nel 2018, una serie di Magazzini su via Ferrante Aporti sono stati sede di importanti esposizioni della Design Week; nel febbraio 2019 durante la Fashion Week un gran numero di Magazzini di via Ferrante Aporti hanno ospitato una esposizione storica della casa di abbigliamento Moncler che ha richiamato oltre 12mila visitatori. Il biennio segnato dal Covid ha poi fermato questa tendenza, che comunque era basata solo su eventi temporanei.

Ad oggi, quindi, il progetto Dropcity è l’unico vero intervento in atto per il recupero del Grattacielo Orizzontale; e prevede anche a una proposta di sistemazione esterna di almeno un tratto di via Sammartini, utilizzando i fondi degli oneri di urbanizzazione: anche il Municipio 2 ha dato parere favorevole sulla riqualificazione, chiedendo che si pensi anche a prevedere nuovo verde e rivedere la viabilità e i parcheggi. Della possibilità di utilizzi di qualche spazio per usi civici, da tanti anni richiesta a Grandi Stazioni da residenti e associazioni, per ora però nessuna traccia.

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