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Il Presidente SergioMattarella rende omaggio ai piccoli martiri di Gorla

Ogni tanto le istituzioni si ricordano anche di Milano, come il 14 ottobre scorso, quando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto commemorare l’ottantesimo anniversario della strage dei piccoli martiri di Gorla, avvenuta il 20 ottobre del 1944, quando, durante un’operazione degli alleati volta a colpire le aree  degli stabilimenti Breda di Sesto San Giovanni, per un errore nelle coordinate i bombardieri del 451° Bomb Group al comando del colonnello James Knapp si ritrovarono con le bombe innescate sopra il centro abitato di Gorla e Precotto, su cui sganciarono 80 tonnellate di esplosivo, invece di attendere di liberarsene in aperta campagna o in mare. Quel giorno a Milano le vittime furono oltre 614. Ma fu sufficiente una sola bomba, fra le 342 che furono sganciate, che si infilò nel vano delle scale della scuola Francesco Crispi, a causare la morte di 184 bambini, 14 insegnanti, la direttrice della scuola, 4 bidelli e un’assistente sanitaria.

Una missione completamente fallimentare quella di Knapp che però nei documenti ufficiali risulta portata a termine con successo. Mai nessuna scusa è giunta da parte delle autorità americane, se non una lettera di condoglianze da parte della console americana a Milano Elizabeth Lee Martinez nel 2019, in occasione dei 75 anni dalla strage.

Finita la guerra, il terreno in cui sorgeva la scuola avrebbe dovuto essere ceduto dal comune per la costruzione di un cinema, ma, dietro le pressioni del comitato dei genitori formatosi dopo la strage, venne lasciato a disposizione del comitato stesso. Grazie alle acciaierie Falck che regalarono il ferro e alla Rinascente che fornì il marmo di Candoglia, innalzarono il monumento (opera di Remo Brioschi) e la cripta dove, alla fine degli anni cinquanta, vennero traslate le spoglie delle vittime della strage, in gran parte provenienti dal cimitero di Greco.

Il presidente Mattarella – primo presidente in assoluto a visitare il luogo della strage – accolto dal sindaco Giuseppe Sala, si è fermato in raccoglimento davanti al monumento – dichiarato Monumento nazionale e di interesse culturale particolarmente importante – per poi scendere nella cripta sottostante per visitare l’ossario in cui riposano i piccoli martiri.

Non è mancato un commovente scambio con gli ultimi sopravvissuti alla strage: Graziella Ghisalberti che in questi ottant’anni non ha mai mancato di portare un fiore ogni prima domenica del mese. E poi Maria Luisa Rumi, Giuditta Trentarossi, Giuliano, Antonietta ed Elena Lazzaroni, ormai tutti ultraottantenni.

Numerose sono state le iniziative messe in campo per l’occasione.

Il 14 ottobre all’Anteo Palazzo del cinema si è tenuta la proiezione in anteprima del bel documentario di Mario Calabresi e Silvia Nucini Finché sono al mondo, regia di Luca Quagliato, con i racconti in prima persona dei sopravvissuti; il dolore che ha spaccato il quartiere e le famiglie che lo popolavano e la voglia di raccontare ciò che è successo in modo che il ricordo di quel dolore non vada perso insieme alle tante vite mietute dalle bombe. Un modo per continuare a dare un senso alla loro vita. Dopo la messa in onda su Rai Tre il 19 ottobre, è disponibile per la visione su RaiPlay.

Dal 15 al 20 ottobre invece, è andato in scena al Piccolo Teatro Studio Melato lo spettacolo di Renato Sarti Gorla, fermata Gorla interpretato da Giulia Lazzarini, cresciuta nei luoghi della tragedia, insieme a Federica Fabiani e Marta Marangoni che presteranno la loro voce alle piccole vittime per riaffermare il valore della pace – oggi più minacciata che mai – e riattivare la memoria collettiva di una città su una tragedia da non dimenticare.

Il 18 ottobre è stata la volta dello spettacolo Ecco la guerra al Teatro Elfo Puccini, rivolto a studenti e studentesse con letture, incontri e interventi.

Il 19 ottobre è stato inaugurato inoltre un grande murale dedicato ai piccoli martiri dal titolo Girotondo. Ai piccoli martiri di Gorla. È stato realizzato da OrMe Ortica Memoria e Orticanoodles, in collaborazione col Municipio 2 e visibile sul muro di un edificio al 142 di viale Monza.

Tante le altre iniziative svoltesi domenica 20 ottobre: concerti, presentazione dell’itinerario della memoria a cura del Comitato Pietre d’Inciampo a Milano, per finire con il Teatro Officina – realtà molto attiva e attenta – che ha proposto il reading Rinascere dalle macerie con Massimo De Vita, Daniela Airoldi Bianchi, Pietro Versari e Antonello Garofalo. Spettacolo che pone interrogativi sulla memoria civile, sul tempo che passa, sul silenzio impotente dei morti, sul male oscuro del mondo, rivolto principalmente a un pubblico di ragazzi e per le scuole. 

Ha concluso la settimana di eventi il tradizionale concerto organizzato dal Municipio 2, quest’anno realizzato dagli allievi del conservatorio di Milano nella chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù, in via Asiago.

Concludiamo con le parole di Graziella Ghisalberti a Silvia Nucini e che possiamo riascoltare anche nel documentario Finché sono al mondo: “Gorla è un ricordo scomodo, che infatti viene rimosso dalla storia, dai racconti. Di quei bambini non c’è traccia nei libri di testo, nella memoria collettiva del nostro Paese e nemmeno in quella della città di Milano. Conosce la storia solo chi abita nel quartiere, dove è impossibile non notare la grande statua di una madre che tiene tra le braccia il figlio morto al centro della piazzetta dedicata ai Piccoli Martiri di Gorla”.

Speriamo che le sue parole servano a risvegliare tante coscienze assopite e che un giorno possano anche loro fare come Robert Bloomhuff – professore di storia americano – che a partire dal 75° anniversario si è avvicinato a Graziella porgendole dei fiori e facendosi carico di una responsabilità che il governo del suo Paese non ha mai voluto assumersi e che, da allora, ogni anno torna a trovare Graziella, tenendola per mano a ogni commemorazione.

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