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Il cinema a Milano, tra passato e presente

Da via Soperga, storico punto di incontro tra distributori ed esercenti, all’AGIS di piazza Luigi di Savoia. Intervista al presidente Domenico Dinoia

di Marco Piccardi

L’Agis, Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, costituita nel 1945, è un organismo di rappresentanza e di coordinamento delle imprese di spettacolo: cinema, teatro di prosa, musica lirica e concertistica, danza, musica popolare, circhi… La presidenza nazionale dell’AGIS ha sede a Roma, ma localmente sono attive le unioni regionali e interregionali come l’AGIS lombarda, con sede a Milano, che svolge la sua attività per tutto il territorio regionale. La sede di Milano è storicamente ubicata in Zona 2, vicino alla Stazione Centrale, in origine in via Soperga e poi, dal 1959, in piazza Luigi di Savoia. Questa collocazione non è casuale: le voluminose bobine con le pellicole cinematografiche viaggiavano infatti sui treni e via Soperga divenne la sede delle case di produzione (Columbia, Warner Bros, United Artists e poi Universal, Disney nonché le case italiane), dei noleggi tecnici, delle sale per i test, dei rivenditori di pellicola. Un mondo vivace e ricco di incontri durato lo spazio di un trentennio, dagli anni Cinquanta agli Ottanta.

L’attuale presidente dell’AGIS lombarda è Domenico Dinoia. Lo abbiamo incontrato. 

«Il principale contributo all’acquisto dell’attuale sede di piazza Luigi di Savoia 24, un grande appartamento di 450 metri quadri, è stato dato dall’ANEC/Associazione Nazionale Esercenti Cinema, tra le fondatrici dell’AGIS. E hanno contribuito direttamente anche gli esercenti dei cinema stessi. Allora le risorse economiche non mancavano perché le sale erano tante e la gente andava al cinema molto più di oggi. Certo i cinema, pur raggruppati in multisale e più periferici di un tempo, ci sono ancora. Però non c’è confronto. Fino agli anni Sessanta-Settanta non c’era quartiere che non avesse due o tre cinema, per non parlare delle molte sale in centro, attorno a Corso Vittorio Emanuele (chiamata la “Broadway milanese”). A livello di produzione, si realizzano ancora molti film ma pensati non esclusivamente per le sale: oggi i film si vedono soprattutto in televisione, sui canali in chiaro o sulle reti a pagamento. L’ANEC interloquiva anche con i distributori, ma sulle politiche generali. Non interferiva nel merito dei rapporti diretti tra esercenti e distributori. In via Soperga c’erano gli uffici delle case di distribuzione cinematografica, dove avvenivano animate contrattazioni per definire i tempi e i luoghi delle uscite dei film. Oggi a Milano sono rimaste giusto un paio di agenzie, le quali distribuiscono i film di tutte le case di distribuzione. Non ci sono più le pizze con le pellicole da ritirare. I film scelti possono venire scaricati via satellite. Esistono ancora dei supporti ma sono poco più grossi di un dvd, naturalmente di maggiore qualità. I manifesti dei film, una volta principale mezzo di comunicazione delle singole pellicole, ci sono ancora ma sempre meno: anche quelli possono venire scaricati e stampati dal singolo esercente. All’Hotel Soperga non si proietta più niente, e non ci sono più neanche le sale di proiezione riservate agli addetti ai lavori che, sempre in via Soperga, alcuni distributori avevano».

La sede AGIS di piazza Luigi di Savoia non è aperta al pubblico ma vi si tengono incontri, conferenze, convegni. E vi hanno sede associazioni culturali come Milano Musica, che organizza l’omonimo Festival  e l’Associazione Teatri per Milano (nella pagina accanto), che gestisce l’abbonamento Invito a Teatro. Alla prima NoiZona2 ha dedicato un ampio articolo sul numero di marzo. 

«La sede, oltre ad ospitare i propri uffici, è aperta soprattutto agli operatori ed eventualmente ai giornalisti. È a disposizione, previo appuntamento, la biblioteca specializzata in pubblicazioni dedicate all’imprenditoria del settore. Nel nostro salone si tengono assemblee e, a volte, conferenze stampa. Se organizziamo iniziative aperte al pubblico, le facciamo invece in altre sedi (cinema, teatri, ecc.). Oltre alle due associazioni che hai citato, per lungo tempo abbiamo ospitato Media Salles, iniziativa a sostegno dei film europei approvata dalla UE, che pubblicava l’Annuario del Cinema Europeo con dati statistici sull’andamento del consumo di cinema nei principali mercati mondiali. Inoltre fino a pochi anni fa qui hanno trovato sede altre importanti esperienze come Cartoon Italia, associazione delle case di produzione di film d’animazione, e la FEDIC, Federazione nazionale dei cineclub». 

In merito al cinema d’animazione, vorrei ricordare che Milano ne è stata principale centro produttivo, a partire da Bruno Bozzetto, che aveva gli studi in via Melchiorre Gioia, sempre in Zona 2. Questo giornale ha pubblicato una lunga intervista con Bozzetto sul numero di giugno del 2022. Ma tornando all’AGIS, quale ruolo svolge, a livello nazionale e a livello locale?

«L’AGIS interloquisce con le istituzioni, sia a livello nazionale che locale, facendo proposte di legge a tutela delle strutture di spettacolo. Grazie all’AGIS oggi in Italia abbiamo dei provvedimenti legislativi che tutelano sia i teatri che le sale cinematografiche, ad esempio con la Legge Franceschini del 2016. L’AGIS è l’interlocutore privilegiato per il Ministero e per le Regioni, perché rappresenta il mondo del cinema e dello spettacolo dal vivo, anche di quello viaggiante, come i circhi e i promoter di concerti. Anche se non è obbligatorio, la quasi totalità degli operatori di spettacolo sono associati all’AGIS, oltre il 90%. Inutile dire che Milano è una piazza fondamentale e anche le altre città della Lombardia hanno strutture di spettacolo importanti, mentre nel Lazio si concentrano soprattutto a Roma. All’AGIS lombarda sono associati anche il Piccolo Teatro, il Teatro alla Scala e altre grandi orchestre. Inoltre abbiamo molte interlocuzioni con i Comuni che, a differenza dello Stato e delle Regioni, non legiferano ma comunque sostengono le sale e le compagnie teatrali. È un sostegno alla cultura indispensabile perché i teatri non potrebbero sopravvivere con la sola vendita dei biglietti. L’AGIS lombarda svolge inoltre un’attività di carattere sindacale per la categoria. Gli uffici dell’AGIS lombarda raccolgono e diffondono alla stampa giornalmente la programmazione dei cinema di tutta la regione e settimanalmente quella dei teatri milanesi. I cosiddetti “tamburini” per i giornali sono nati proprio a Milano. Promuoviamo seminari e incontri di studio sulle nuove normative e corsi di formazione e riqualificazione del personale addetto alle strutture di spettacolo e forniamo informazioni nonché consulenze sui temi della sicurezza nelle strutture di spettacolo. Sosteniamo lo spettacolo anche con la promozione, organizzando manifestazioni come “Le vie del Cinema” che, a settembre di ogni anno, ripropone in alcuni cinema di Milano una vetrina dei film dei Festival di Venezia, Berlino o Cannes. Per diversi anni abbiamo anche organizzato una “Festa del Teatro”. Poi, per conto della Regione Lombardia siamo organizzatori del progetto “Next”, sostenuto da Fondazione Cariplo, che include l’omonima importante vetrina teatrale a sostegno delle compagnie, nonché iniziative rivolte ai ragazzi delle scuole, come “Schermi di classe” e “Palchi di classe”. Dal 2004 AGIS lombarda coordina con Esselunga “Al cinema con Fidaty”. E dal 2009, sempre attraverso la raccolta punti, l’iniziativa si è allargata alle sale teatrali con “A teatro con Fidaty”. Siamo infine promotori di un progetto di educazione all’immagine, ABCinema, beneficiario di un bando interministeriale nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Scuola».

I cinema d’essai hanno un rapporto particolare con AGIS? Ci sono sale in Zona 2?

«I rapporti sono gestiti soprattutto da ANEC, il cui attuale segretario regionale è Tomaso Quilleri. Milano è una città particolarmente attenta al cinema di qualità e la Lombardia è la regione d’Italia con più sale d’essai. A Milano in Zona 2 c’è il Cinema Beltrade, mentre il Cinema Palestrina è, per pochi metri, in Zona 3. E così anche l’Arcobaleno, che non è d’essai ma dà spazio a rassegne di qualità. Come dicevo, purtroppo a Milano, tranne qualche eccezione, il cinema ha lasciato le vie del centro, dove le sale hanno chiuso, sostituite spesso da grandi negozi di abbigliamento. Le multisale sono in gran parte in periferia o addirittura fuori città e frequentate prevalentemente da un pubblico giovane che le vive come luoghi di aggregazione con opportunità di fast food».

Oggi lo spettacolo non sta attraversando una fase di crisi, giusto?

«L’ultima grande crisi è stata dovuta alla pandemia. Poi lo spettacolo dal vivo si è rapidamente ripreso mentre il cinema ha fatto più fatica perché è consumabile anche a casa attraverso le varie piattaforme. L’AGIS ha cercato di sostenere le sale stimolando provvedimenti di carattere economico da parte delle istituzioni e, al contempo, avviando iniziative promozionali per ridare centralità alla fruizione collettiva del cinema nei luoghi deputati».

Un particolare ringraziamento a Anita Di Marcoberardino segretario dell’AGIS lombarda.

L’abbonamento Invito a Teatro promosso dall’Associazione Teatri per Milano  

Invito a Teatro è un abbonamento dal costo contenuto che permette al pubblico di scegliere tra gli oltre cento spettacoli messi in scena da 16 teatri di produzione e da 4 festival tra i più importanti della nostra città, a cavallo tra prosa (testi classici e drammaturgia contemporanea) e teatro-danza. La dama col binocolo dell’immagine evoca tempi passati, una tradizione che il teatro non vuole smentire, ma conferma anche la curiosità di esplorare un immaginario teatrale che attraversa tradizione ed innovazione con lo scopo di fornire elementi di interpretazione della realtà. Dopo 46 stagioni, Invito a Teatro mantiene la sua caratteristica di abbonamento trasversale ai teatri aderenti, che sono: Atelier Carlo Colla, Campo Teatrale, Elfo Puccini, Menotti, MTM (Teatro Litta e Teatro Leonardo), PACTA Salone, Piccolo Teatro (Grassi, Strehler e Studio Melato), Buratto/Teatro Munari, Carcano, Cooperativa, Filodrammatici, Fontana, Franco Parenti, Martinitt, Incamminati/Teatro Oscar e Out Off. A questi si aggiungono alcune compagnie al momento senza sede, come ATIR e Corrado d’Elia, più i quattro festival: MilanOltre, FOG Performing Arts (Triennale Milano), DANAE Festival e OLINDA/Da vicino nessuno è normale.

L’abbonamento Invito a Teatro è gestito dall’Associazione Culturale Teatri per Milano, con sede presso l’AGIS lombarda, e gode del sostegno degli enti locali e non solo. La struttura ha suoi dipendenti e un presidente, che per scelta è figura esterna ai teatri. Dal 2022 presidente è Massimo Cecconi, la cui carica è stata recentemente rinnovata sino al 2028. Lo abbiamo incontrato:

“Teatri per Milano è un’associazione culturale costituita nel 2008 da cinque teatri milanesi di produzione per favorire la collaborazione tra gli stessi e la diffusione delle attività teatrali nella città. Dal 2016 Teatri per Milano gestisce l’abbonamento Invito a Teatro, ‘ereditato’ dalla Provincia di Milano che lo aveva promosso e sostenuto a partire dalla stagione 1979/1980, cui aderirono sette teatri. Oggi le realtà teatrali associate sono 17. L’Associazione ha naturalmente uno statuto e un regolamento. Nella sua sede, ospitata da AGIS in piazza Luigi di Savoia, sono presenti alcuni operatori che consentono il funzionamento della struttura. Per il suo funzionamento riceve contributi o sostegno da Comune di Milano, Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Camera di Commercio di Milano, MonzaBrianza e Lodi”.

Esistono varie tipologie di abbonamento?

“Acquisendo l’abbonamento, lo spettatore può assistere a uno spettacolo per ogni teatro o festival. La tipologia di abbonamento più ampia (8 ingressi) permette di assistere ad altrettanti spettacoli in otto teatri o festival diversi. Questo consente di avere un ampio panorama delle proposte della stagione e di confrontare tematiche e drammaturgie diverse. Le tipologie di abbonamento sono numerose e alcune rivolte agli spettatori più giovani, proprio perché uno degli scopi di Teatri per Milano è quello di favorire la conoscenza e la frequentazione del mondo del teatro”.

Quale è stato, negli anni, il successo di pubblico di Invito a Teatro?

“Se non sbaglio il record appartiene agli anni iniziali (intorno agli 8mila abbonati). Dal 2016 si sono assestati sempre intorno ai 7mila (a volte più, a volte poco meno), con pausa nel periodo Covid e successiva ripresa. Gli abbonati per la stagione 2024/2025 sono stati appunto 7mila”.

Il programma della stagione 2025/26 è consultabile sul sito www.invitoateatro.mi.it  È possibile acquistare online l’abbonamento e prenotare poi i singoli spettacoli tramite il sito.

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