Continuiamo con le celebrazioni dei primi 100 anni dall’aggregazione degli 11 comuni limitrofi di prima fascia alla grande Milano, con la seconda parte del documento presentato dall’associazione Borghi Milanesi al sindaco Sala sui monumenti da salvare dall’incuria e dal vandalismo. Questa volta parliamo di Gorla.
Monumenti da tutelare.
Sono da tutelare senza dubbio i seguenti monumenti:
• Villa Finzi, in via Sant’Erlembaldo, dovrebbe essere completamente ristrutturata, data la cattiva condizione dei muri e degli impianti elettrico-idraulici, così come va sistemato il giardino circostante. Sarebbe auspicabile l’apertura del cancello in via P. Finzi 8 prospiciente la strada lungo il Naviglio.
• Tempio della Notte, a Villa Finzi: va messo in sicurezza e riportato alla visita del pubblico.
• La casa del custode nel Parco Finzi necessita di una ristrutturazione con l’obiettivo di creare spazi per giovani.
• Va attuata la delimitazione del traffico sul Ponte Vecchio e piazza Piccoli Martiri come da delibera comunale n. 133 per tutti i sabati, le domeniche e i giorni festivi dell’anno.
• Piazza Piccoli Martiri: c’è chi vorrebbe ritagliare all’interno della piazza un “campiello del silenzio” a severo monito contro tutte le guerre.
• Rimane da sistemare il ponte sul Naviglio, vicino a Cascina de Pomm, rovinato a causa della caduta di un cittadino.
Toponomastica e segnaletica storica (in neretto i toponimi, in chiaro le descrizioni segnaletiche).
Il Borgo intorno al Naviglio
1. Il Comune di Gorla, a partire dal 1864, si chiamava Gorla Primo; nel 1920, unendosi al Comune di Precotto cambiò nuo- vamente il nome in Gorla-Precotto. Nel 1923 venne annesso al Comune di Milano.
2. Il Naviglio Martesana caratterizza più di ogni altra cosa l’antico Comune di Gorla: iniziato da Francesco Sforza nel 1457, venne portato a termine da Ludovico il Moro, unendolo nel 1496 al Naviglio Grande. Per la navigabilità in sicurezza dopo il 1470 venne costruita la Conca di Gorla.
3. Il Ponte Vecchio parte da piazza Piccoli Martiri: costruito nel 1703 con pietre ceppo dell’Adda, con la sua forma arcuata consentiva il passaggio dei barconi per il trasporto di materiali e persone, servizio attivo fino alla metà del ‘900.
4. Villa Arosio, già Municipio di Gorla indicato dal Catasto Lombardo Veneto e dalla revisione catastale del 1882. Inglobato nel Comune di Milano nel 1923, l’edificio in Piazza Piccoli Martiri ,2 divenne un albergo (“Albergo Vecchio”), acquistato nel 1934 da Arturo Monti e restaurato nel 1992 da Marco Arosio.
5. Villa Singer costruita da Karl Singer nel 1906 (via Pozzi 4) accanto al vecchio Municipio.
6. Casa dei Ciliegi (via Bertelli 4) nel XVIII secolo fu dipendenza del Monastero dei Padri Minimi di S. Francesco da Paola, oggi trasformata in ristorante.
7. Prima ancora, affacciata alla parte destra del Naviglio, sorge una torretta a testimonianza dell’esistenza in questo luogo della Villa Du Prais (risalente al sec. XVII), e della vicina Villa Angelica (1884). Complesso abbattuto negli anni ’40.
8. La villa era dotata di un imbarcadero utilizzato nel primo ‘900 dalla Società Canottieri Martesana, e della Magneti Marelli.
9. Lì vicino, la Cascina Martesana sorge dove un tempo il Cavo Taverna (risalente al 1838) alimentava la vasca utilizzata dagli abitanti come piscina all’aperto, popolarmente chiamata “El bagnin de Gorla”.
10. Sulla sponda opposta del Naviglio sorge la Cascina Quadri, con la ruota che dava acqua e spingeva le macchine della Fabbrica di cioccolato, divenuta oggi una attiva officina per biciclette.
11. Sui resti della villa Du Prais venne eretto il Monastero delle Clarisse, opera progettata da Giovanni Muzio, eretta negli anni 1955-57.
12. E, accanto, si trova la Residenza per Anziani San Francesco, commissionata dal Terzo Ordine Francescano, su progetto Garbagnati, aperta nel 2003.
13. A pochi passi troviamo il Monumento-ossario dedicato ai bambini della scuola bombardata nel 1944 (oggi piazza Piccoli Martiri), opera di Remo Brioschi (1947) in memoria dei 184 alunni e 14 maestri della Scuola Elementare “Francesco Crispi” deceduti durante il bombardamento del 20 Ottobre 1944.
14. Lungo il Naviglio, all’angolo con viale Monza 140, esisteva la locanda del Boschetto (dal 1876). Dopo la guerra venne occupata da partigiani e trasformata in sede di associazioni e partiti (8 novembre 1945: atto costitutivo del Circolo Famigliare di Unità Proletaria), nonché, oggi, del famoso teatro Zelig. In origine sembra che la località Boschetti fosse abitata, fra il XVII e il XVIII secolo, dalla nobile famiglia dei Boschetti.
15. Dal lato opposto del Naviglio, i Giardini di via Petrocchi nel Parco Martesana, che qualche abitante vorrebbe chiamare “Il Campiello di Gorla a Milano”.
16. Via delle Tofane ha ospitato nel tempo un convento, diverse botteghe di mestiere (case dei fiaccherai e dei cocchieri) e la gloriosa Bocciofila Martesana.
17. Nell’altro lato del Naviglio rimane “el Cantun frecc” (ex-Villa Resta), in via Prospero Finzi, già opificio per la cardatura dei cascami, poi divenuto angolo delle lavandaie;
18. Dove il Naviglio s’interra ritroviamo ciò che resta della famosa osteria della Cassina di Pomm, frequentata anche da personaggi famosi del ‘7-800 (Porta, Stendhal ecc.).
19. Il percorso ciclopedonale lungo l’alzaia del Naviglio (dalla Cassina de’ Pomm alla “Riviera di Crescenzago”) è stato dedicato dal Comune a chi l’aveva chiesto e progettato, Luigi Riccardi (1937-2008), presidente di Ciclobby.
Il vecchio borgo
20. L’oratorio di San Bartolomeo, in via Asiago 1, è la chiesa di Gorla che fin dal 1630, attraverso ampliamenti e ricostruzioni, ha preceduto l’attuale chiesa parrocchiale; oggi l’oratorio viene utilizzato come Biblioteca pubblica.
21. Chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù, alquanto recente: 1925 posa della prima pietra; lavori conclusi nel 1928. Progetto dell’ing. Fausto Strada.
Verso viale Monza
22. Viale Monza, o Imperial Regio Stradone affiancato da quattro filari di platani, fu aperto nel 1838 (su progetto Donegani, 1825) per permettere all’imperatore Ferdinando I d’Austria di viaggiare dalla Villa Reale di Monza a Milano per ricevere l’incoronazione quale Re Lombardo-Veneto.
23. La neoclassica villa Finzi in via Sant’Erlembardo 4 venne costruita dal conte ungherese Antonio Giuseppe Batthyànyi nel 1814 circa, e ospitò nel 1815 l’imperatore Francesco I d’Austria. Fu acquistata nel 1839 da Prospero Finzi, alla cui morte (1876) venne ereditata da Fanny Finzi Ottolenghi, e mantenuta fino al 1919. Nel 1934 con tutto il parco passò in proprietà del Comune di Milano, ospitando anche una scuola speciale per disabili. Dentro il parco della villa esiste il tempietto della Innocenza e sono visibili i resti (purtroppo non visitabili per motivi di sicurezza) del Tempio della Notte, già grotta-ghiacciaia.
24. Il Rifugio Fanny Finzi Ottolenghi faceva parte anch’esso della proprietà del conte Batthyànyi, passato nel ’900 alla proprietà dei Finzi. Qui Fanny Ottolenghi aveva raccolto i mutilati tornati dal fronte della guerra ’15-18. Dopo il periodo bellico è stato sede dall’Istituto Rachitici, e poi ceduto all’Ospedale Gaetano Pini.
25. L’attuale caserma dei carabinieri di via P. Finzi 10 era nel 1927 la sede del Gruppo fascista Piave.
26. Fondazione Crespi Morbio in via Sant’Erlembaldo: complesso di alloggi progettato per famiglie numerose da Franco Bruni ed Emilio Lancia nel 1939; divenne proprietà dei Crespi nel 1940.