Gigi Galbusera era nato a Precotto il 2 aprile 1947. Si potrebbe dire che avesse la forza tipica e la costanza dell’Ariete, suo segno zodiacale, ma il carattere vero era improntato alla mitezza.
Fin da giovane, nel suo ambiente parrocchiale, era stato un trascinatore, un esempio da imitare, senza mai assumere gli atteggiamenti da leader, anzi: la sua autorevolezza tra i coetanei si traduceva il più delle volte nelle mansioni di servizio agli altri, un servizio svolto con umiltà, silenziosamente, che aveva la forza di diventare modello di vita e di comportamento. Dopo l’adesione all’Azione Cattolica e gli studi all’Istituto Molinari di via Crescenzago, da adolescente Gigi entra fra i giovani del Ritrovo Giovanile di Precotto – il mitico RGP, attivo tutt’oggi con quasi 400 atleti iscritti – e ne condivide la missione, la vita e le avventure, diventandone presidente dal 1984 al 1988.
Se vogliamo capire il lato giovanile di Gigi Galbusera dobbiamo ripercorrere proprio l’esperienza della sua presidenza RGP, leggendo una memoria da lui lasciata:
“Per me il Ritrovo è stato come la montagna: un ambiente dove potermi ricaricare interiormente ed essere aiutato a vivere i veri valori della vita, nel mondo, nella scuola, nel lavoro… L’elemento indispensabile per costruire insieme il Ritrovo è l’amicizia. Penso sia importante sottolineare la partecipazione e la corresponsabilità di tanti giovani…”. E ancora: “È stata molto forte l’esperienza di fare il presidente, con tutta la responsabilità del ruolo che ti modifica anche la vita”.
L’oratorio e la parrocchia sono stati gli ambienti dove Gigi ha profuso la sua energia giovanile non solo come dirigente, ma anche come grande organizzatore di feste e incontri musicali: si ricorda ancora il mitico carnevale di Precotto, che un tempo passava per le strade del quartiere con Gigi seduto in trono come Giove non a lanciare fulmini e strali, ma coriandoli e frizzanti musichette con la sua amica di sempre, la fisarmonica. E con la fisarmonica aveva accompagnato anche l’edizione del Festival della Canzone precottese, le esibizioni del complesso musicale dei Mal ‘trà insema de Precott, così come le commedie della compagnia teatrale La Diligenza. Ultima apparizione in pubblico della fisarmonica è stata la partecipazione alla rappresentazione Teatro di Guerra il 25 novembre 2018 a Villa San Giovanni per il centenario della fine della Grande Guerra. In parrocchia poi aveva diretto anche la corale e per molti anni aveva prestato servizio per l’accompagnamento all’organo delle celebrazioni liturgiche.
Cristiano che sa interpretare la lezione di don Sturzo (proprio quest’anno ricorre il centenario della fondazione del Partito Popolare), della Resistenza e della cultura del cattolicesimo democratico. In età matura Gigi appoggia e sviluppa la collaborazione con quei movimenti che ripropongono l’impegno dei cattolici nella vita sociale del Paese. Nasce così il suo impegno pubblico che lo vede partecipe del rilancio del Partito Democratico in Zona 2, ma prima ancora del Comitato di Quartiere Precotto. L’ampia attività nel sociale ha portato Gigi a diventare volontario per parecchi anni del centro socio-ricreativo culturale di Villa Finzi, e dal 2016 un assiduo consigliere del Municipio 2, nonché solerte servitore alle Feste dell’Unità; il PD metropolitano milanese lo ha ricordato con queste parole: «Militante di lungo corso e infaticabile “maglietta gialla”, colonna portante della zona 2, un uomo sempre al servizio della propria comunità…»
Nello stesso periodo del 2016, con Pietro Scardillo e altri amici, Gigi è protagonista nella costituzione dell’associazione Amici di Zona 2, attraverso la quale rilancia, con la direzione di Pietro Scardillo, il giornale Noi Zona 2, che ha una tiratura di 15.000 copie. I successi del giornale sono risaputi. Non solo per avere organizzato due importanti convegni – Il futuro dell’Europa nel 2017 e I giovani nella società multietnica e multiculturale nel 2019 – ma per essersi imposto all’attenzione dei cittadini come uno dei più qualificati giornali di zona.
Personalmente ho trascorso 40 anni di vita in compagnia di Gigi, condividendone obiettivi e lotte democratiche. Nonostante fosse più giovane, devo ammettere che anche per me Gigi è stato un maestro di vita.