di Claudia Notargiacomo
A marzo 2025: è tornato ColorAid, l’iniziativa di edilizia etica ideata, organizzata e promossa da Radio Colore e Colore & Hobby, che da anni vede la partecipazione attiva di numerose aziende del settore colore e vernici per l’edilizia e che si distingue per il suo impegno nel donare supporto concreto alle strutture che accolgono e assistono le persone più fragili. Durante questa nona edizione il progetto si è occupato della riqualificazione Centro Servizi Minori Stranieri Non Accompagnati di via Zendrini 15, una realtà preziosa per il territorio di Milano che si dedica alla prima accoglienza dei minori non accompagnati. L’inaugurazione del Centro rinnovato è avvenuta il 7 aprile alla presenza delle istituzioni con il taglio del nastro da parte dell’assessore Lamberto Bertolé, che ogni anno segue l’iniziativa con partecipazione.
ColorAid si propone come un momento di incontro tra il mondo del colore e il territorio, con l’obiettivo di trasformare e valorizzare, attraverso il colore, gli spazi in cui vivono persone in situazione di fragilità.
L’obiettivo che il progetto si è posto quest’anno è di trasformare spazi funzionali in luoghi accoglienti e studiati, dal punto di vista cromatico, per contribuire al benessere e alla qualità della vita dei minori che arrivano soli, garantendo loro un luogo sicuro e confortevole, da dove ripartire per un percorso strutturato. Diverse sono le figure che qui collaborano per questi ragazzi: dagli educatori ai responsabili dei servizi sociali, agli operatori del Comune di Milano, oltre a numerosi partner del Terzo Settore, che lavorano con impegno e grande professionalità, con l’obiettivo comune di portare serenità, progettualità e speranza. Anche il progetto ColorAid ha la stessa ambizione e va oltre la semplice ristrutturazione degli ambienti, è un esempio di come il settore dell’edilizia possa mettere a frutto le proprie competenze per favorire l’inclusione e l’integrazione sociale. Ogni intervento è studiato per creare ambienti che possano elevare il benessere psicofisico degli ospiti, in particolare dei minori che vivono situazioni di emergenza.
Per sapere qualcosa in più riguardo alle persone ospitate nel Centro Servizi MSNA ascoltiamo le parole di chi è qui ogni giorno e gestisce la struttura: “Zendrini è un centro di prima accoglienza fondato sulla collaborazione e sul servizio – spiega Serena Gentilomo, responsabile della struttura – qui osserviamo, ascoltiamo e impostiamo un progetto capace di prendere in considerazione le caratteristiche e le istanze dell’ospite. Lavorando a stretto contatto con il servizio sociale, che all’interno della struttura ha i propri uffici, riusciamo in breve tempo a impostare e programmare il progetto più adatto per ognuno. Nei pochi mesi di permanenza dei ragazzi in questa struttura ci poniamo l’obiettivo di costruire un percorso su misura e aiutiamo i minori a sentirsi accolti in un paese con regole, cultura e abitudini diverse, dove inserirsi senza rinunciare alla propria identità”.
Un altro elemento importante del progetto è la partecipazione del Liceo Scientifico Alessandro Volta di Milano. Nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO), due classi di studenti si sono unite all’iniziativa, contribuendo attivamente alla riqualificazione degli spazi. Questa collaborazione rappresenta un esempio concreto di impegno giovanile a favore della solidarietà e della conoscenza, in questa occasione i ragazzi si mettono al servizio di una causa nobile, entrando in contatto con realtà che ospitano loro coetanei meno fortunati. “Anche quest’anno – dichiara l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé – ColorAid ci aiuta a riqualificare cromaticamente gli spazi di una struttura che offre accoglienza ai più fragili. Allo stesso tempo, è un’occasione preziosa per avviare un dialogo tra i ragazzi e le ragazze del liceo e gli utenti dei servizi che di volta in volta sono oggetto degli interventi. Un modo per conoscere il lavoro sociale e per confrontarsi con storie e situazioni spesso distanti dai propri vissuti ma di cui è importante per tutti prendere consapevolezza”.
“ColorAid – dichiara Vieri Barsotti, editore e organizzatore di ColorAid – dimostra come il mondo del colore sia in grado di porsi al servizio del sociale promuovendo e realizzando un modello di business sostenibile, che si basa sull’impegno civico a sostegno della collettività, riunendo industrie, rivenditori, associazioni e operatori del settore per migliorare la condizione di chi è in difficoltà”. La nona edizione di ColorAid conferma come il settore dell’edilizia, attraverso la collaborazione tra aziende, enti pubblici e istituzioni educative, possa giocare un ruolo fondamentale nella creazione di ambienti che migliorino la qualità della vita delle persone più vulnerabili. Figura preziosa e centrale per la realizzazione degli interventi e della riqualificazione è indubbiamente Giovanni Napolitano, responsabile di cantiere che, con la sua squadra di artigiani specializzati, ha reso possibile la realizzazione di questo nuovo traguardo. L’iniziativa anche quest’anno ha offerto nuove opportunità alle categorie più fragili, in questo caso ai minori stranieri non accompagnati che non solo possono godere di un nuovo spazio fisico, ma anche della consapevolezza che, attraverso la solidarietà e l’impegno collettivo, è possibile sentirsi accolti e sostenuti da una rete capace di costruire insieme un futuro più roseo e inclusivo. ColorAid continua così la sua missione, dimostrando che il colore può trasformare non solo gli ambienti, ma anche le vite di chi vi abita.
Il settore del colore può diventare un motore di cambiamento sociale, trasformando ogni fase della filiera in un’opportunità di partecipazione attiva. “Con ColorAid, il comparto si apre a una visione più ampia – sottolinea Alessandra Notargiacomo, giornalista e responsabile comunicazione e marketing del progetto – in cui aziende e professionisti non solo operano con eccellenza tecnica, ma contribuiscono concretamente a progetti solidali. L’obiettivo è rafforzare il legame tra edilizia, innovazione e responsabilità sociale, promuovendo un modello di business sostenibile, capace di generare un impatto positivo nella comunità”. Un approccio che supera la semplice applicazione del colore per tradursi in un vero e proprio strumento di inclusione e valorizzazione del territorio, dimostrando che etica e impresa possono e devono coesistere per costruire un futuro più equo”.




