Nella nostra recente passeggiata lungo il borgo di Villa San Giovanni, abbiamo percorso la via Sant’Uguzzone per entrare nel cortile dell’Associazione Villa San Giovanni e da lì siamo poi passati a raccontare la storia di Villa Peck, Montaldi, Panza (tutte le chiese in Zona 2 qui). Quindi abbiamo proseguito per via Breda onde raggiungere il sito della Fornasetta. Così facendo abbiamo trascurato completamente la chiesa di Villa, dedicata a Cristo Re. Un’omissione cui ripariamo oggi, con la rubrica dedicata alle chiese del Municipio 2.
In realtà le chiese furono due
Il borgo di Villa, formato da una antichissima comunità di Precottesi residenti ai confini con Sesto San Giovanni, un tempo si chiamava Sant’Uguzzone o meglio Brughirolo: questo infatti era il nome della maggior cascina del luogo, che già nel toponimo ricorda la brughiera caratteristica di quel territorio. Prima della chiesa attuale di Cristo Re, costruita alla fine degli anni ’60, esisteva, al termine di via Sant’Uguzzone, di fronte all’odierno Parco Panza, l’Oratorio di Sant’Uguzzone, risalente al XVI secolo. Era la cappella di famiglia delle signorili casate che abitarono il territorio, i Tizzoni, i Righetti, i Maggioni, i Montaldi, i Panza, i Peck, aperta tuttavia, per le funzioni religiose, a tutta la comunità rurale che lavorava nei campi dei signori. Quando il terreno fu venduto alla ditta Terruzzi, la cappellina fu recintata e poi demolita, poiché era andata in rovina come la stessa villa dei Peck.
L’oratorio
L’oratorio prospiciente via Ernesto Breda, angolo via Sant’Uguzzone, aveva lunghezza 9 metri e larghezza 4. Venne citato una prima volta nel 1596 negli atti della visita di monsignor Cipolla, e successivamente nel 1621 durante la visita del cardinale Federico Borromeo: nei registri si accenna all’“oratorio di S. Uguccione”, dipendente dalla parrocchia di Sesto, sulla via per Monza, vicino alla cascina chiamata “il Brughé”, appartenente alla “casa nobile” della famiglia Tizzoni che lo aveva costruito, presso cui erano custodite anche le suppellettili sacre. Troviamo nuovamente citato l’oratorio nella licenza che la Curia milanese, il 31 agosto 1763, concede a don Gabriele Tizzoni di poter benedire l’altare nuovo e la chiesetta restaurata.
Sant’Uguzzone, che dipendeva dalla parrocchiale di San Michele Arcangelo in Precotto, era un punto di riferimento importante per la popolazione del Brughirolo, se, come sembra, fino al 1928 la Curia vi autorizzò celebrazioni di matrimoni e altre funzioni religiose. Antonio Ponzoni nel suo libro Le chiese minori di Milano, Arti Grafiche Milano, 1930, ce ne lascia questa descrizione:
«Se l’esterno reca evidenti i segni di rimaneggiamenti posteriori all’epoca d’origine, l’interno rivela (nonostante l’infelicissimo stato) un buon sapore lombardo. La piccola unica navata è divisa in due campate coperte da volta a crociera cordonata. L’abside è poligonale a cinque lati e reca, in alto, cinque lunette affrescate, di scuola lombarda. Queste lunette recano santi, dipinti a mezza figura, con tratto sicuro e con grazia d’espressione. Attorno a ciascun santo svolazza un filattere. I cinque spicchi, che dalle lunette s’alzano a congiungersi nel punto centrale estremo del catino dell’abside, recano varie figure d’angeli. Tutti questi affreschi, oltre che rivelare una mano non disprezzabile, sono ancora in uno stato di buona conservazione. Nel centro dell’abside, in una nicchietta, v’è una piccola statua di Sant’Uguzzone. Esistono, inoltre, due tele, in condizioni non meno dolorose di quelle della chiesa, mentre discreto è il cancelletto in ferro lavorato delle balaustre di marmo.»
1965: nasce la Parrocchia di Cristo Re
Negli anni ’60 nelle vie intorno a Sant’Uguzzone, Doberdò, Soffredini, la popolazione e l’urbanizzazione erano talmente aumentati da costringere la Curia a sdoppiare l’antica parrocchia di Precotto. La Parrocchia di Cristo Re venne costituita il 17 Luglio del 1965 e assegnata alla Congregazione del Sacro Cuore, sacerdoti dehoniani con sede staccata anche in via Andolfato, dove si trovava la sede del magazzino e degli uffici delle Edizioni Dehoniane di Bologna.
In attesa della nuova chiesa e per rispondere al bisogno della numerosa popolazione della santa messa domenicale, la Curia aveva autorizzato la celebrazione delle funzioni in un locale provvisorio di via Doberdò, che divenne per diversi anni il luogo di riunione della comunità parrocchiale.
Intanto la nuova chiesa, che verrà consacrata dal cardinal Giovanni Colombo nel 1970, veniva progettata dagli architetti Claudio e Mino Buttafava e realizzata, con una pianta innovativa e moderna, in via Galeno tra il 1967 e il 1970.
La chiesa di Cristo Re
La chiesa, a navata unica, ha un impianto centrale che favorisce la vista dell’altare e del celebrante da tutti gli angoli dell’edificio. È dotata di un ampio sagrato all’incrocio della via Galeno con via Fortezza, e tre portali di ingresso. Un’ampia scalinata conduce all’ingresso centrale che rimane più arretrato rispetto al resto delle pareti, quasi a creare un androne di preparazione all’ingresso nel luogo sacro. L’interno della chiesa colpisce per la doppia fila di pilastri portanti orientati verso il presbiterio rialzato leggermente rispetto alla navata, per le pareti in laterizio a vista, e per la cupola impostata su un alto tamburo circolare.
Di Mino Buttafava è anche il mosaico dell’abside con il singolare Cristo benedicente.
Ai lati del presbiterio sono stati ricavati una cappella feriale e una nicchia con il fonte battesimale.
Al di sotto della chiesa si sviluppano gli spazi dell’oratorio e il prestigioso Teatro Villa.