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Bit e Byte, facciamo un po’ di chiarezza

di Baffoli

Vi ricordate quando noi boomers eravamo piccoli e giocavamo con Cip e Ciop della Disney? Oggi i due scoiattoli non si vedono più e sono comparsi altri protagonisti come Bit e Byte…

Chissà quante volte li avrete sentiti nominare e chissà quante volte anche voi li avrete nominati, magari incoscientemente. Sappiamo che si usano nell’ambito dei computer, ma anche in quello dei cellulari e in generale in tutto ciò che è digitale, ma cosa sono questi Bit e questi Byte?

Facciamo subito un esperimento: prendete il cellulare o sedetevi davanti allo schermo del vostro computer poi cercate un “file” qualunque, per esempio una fotografia, e controllate i dettagli associati; oltre alla data troverete la dimensione del file espressa con un numero seguito dall’unità di misura, probabilmente KB o MB che significa Kilo Byte o Mega Byte. Infatti il Byte (abbreviato con B) è l’unità di misura più utilizzata per misurare la “quantità di informazione”. Il K o la M che compaiono davanti a B, sono solo un fattore moltiplicativo come per i “KiloGrammi” o i “KiloMetri”. K (Kilo) moltiplica per mille, M (Mega) moltiplica per un milione, per quantità di dati maggiori potrete trovare anche una G (Giga) che moltiplica per un miliardo, T (Tera) che moltiplica per mille miliardi e così via. 

In un precedente articolo (NoiZona2 numero 4 del 2024) avevo messo a confronto l’analogico col digitale indicando che “digitale” deriva da dall’inglese digit=cifra. Siccome i numeri sono composti da cifre allora digitale significa “numerico”.

Non è difficile pensare che i nostri computer gestiscono numeri, visto che li chiamavamo calcolatori, i cellulari ne sono una evoluzione per cui anche loro sicuramente gestiscono numeri e così via.

Ma, mentre con una penna possiamo disegnare tanti simboli diversi per comporre i numeri (per esempio 0, 1, 2, 9…), lo stesso non può essere fatto con l’elettronica, o almeno non convenientemente. Infatti, in elettronica la cosa più semplice è realizzare due soli simboli rappresentati da due soli stati piuttosto che dieci: bianco o nero, SI o NO, Vero o Falso, Acceso o Spento, 0 o 1… Ecco tutto parte da qui: in elettronica è facile usare due soli stati e si realizzano facilmente utilizzando i cosiddetti “transitor” che possiamo immaginare come dei piccolissimi interruttori, tanto piccoli da averne miliardi in qualche millimetro quadrato di silicio. Se un transistor acceso lo associamo ad 1 e quello spento lo associamo a 0 abbiamo fatto tombola! Ci basta considerare solo due simboli (sistema numerico binario) invece di dieci (sistema numerico decimale) per rappresentare i numeri e poi si deve definire un’algebra (somma, prodotto…) e quello che si può fare con dieci simboli lo si può fare tranquillamente anche con due.

Per definizione la singola cifra del sistema binario (0 o 1) si chiama bit, mentre l’insieme di 8 bit si chiama Byte.

L’algebra usata per fare i conti con due soli simboli si chiama Booleana (dal nome del suo ideatore George Boole nato circa due secoli fa) ed è la base della logica matematica elaborando le varie asserzioni come vere (1) o false (0) e quindi prendendo rapidissime decisioni in quanto ci sono due sole possibili scelte. Per esempio “Se è vero che A è maggiore di B allora fai un cosa, altrimenti fai l’altra”. Ovviamente il computer, coi suoi transistor (accesi o spenti), si sposa benissimo con un’algebra basata su due sole alternative. Ma come si dice, “il mondo non è solo bianco o nero”, allora come si fa a considerare più alternative? Semplice si annidano più decisioni, per esempio: “Se è vero che A è maggiore di B allora fai un cosa, se è falso allora verifica se B è maggiore di C, se è vero fai la seconda cosa altrimenti se è falso fai la terza” e così via.

Ecco, adesso che abbiamo conosciuto “Bit e Byte”, adesso che sappiamo che KiloByte, MegaByte, GigaByte vuole dire migliaia, milioni, miliardi di byte, rifiutiamo la barbarie linguistica istigata delle pubblicità e in genarle dei mass-media che ha eliminato l’unità di misura tanto che sentiamo dire: “Ti offriamo Giga illimitati”, “Questo cellulare ha una memoria di 64Giga”, “Questa foto è almeno 4 Mega”. È come se dicessimo “Oggi abbiamo fatto 3Kilo”, “Ho consumato 100Kilo”… omettendo l’unità di misura, di fatto, si rende “vuoto” di significato del numero e la frase diventa incompressibile; provate a considerare 3 Kilometri e 100 Kilowatt nelle frasi di cui sopra, queste diventeranno subito chiare. 

D’altra parte, quante volte abbiamo detto, “ho comprato un kilo di mele” intendendo “un kilogrammo di mele”? Come si dice, “la lingua evolve”, e nel linguaggio comune, in certi casi, si può evitare l’unità di misura che diventa sottintesa. Ma nel caso dei GigaByte l’evoluzione linguistica che lo ha contratto in “Giga” è stata più rapida del tempo necessario per acquisire il significato originario, questa è di fatto una involuzione della conoscenza non una evoluzione della lingua!

Come detto 8bit sono equivalenti a 1Byte; Se per esempio un operatore telefonico vi offrisse 80Giga, senza specificare se sono Byte o bit, potrebbe di fatto darvi solo 10GigaByte qualora nel contratto venisse scritto 80Gigabit!

La prossima volta che qualcuno ti chiede: “ma quanti Giga ti sono rimasti?”, rispondigli: “un miliardo di cosa?”. Forse apparirai un po’ saccente, ma coglierei l’occasione per insegnare qualche cosa di utile e cioè che Giga, senza unità di misura, vuole dire solo “un miliardo”. 

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Numero 01-2025

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