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Si gioca a scuola insegnando i valori di una cultura inclusiva

Sanga Basket lancia il progetto IN moto.

di Franz Pinotti 

IN moto è un percorso di educazione motoria inclusiva pensato per la scuola primaria, studiato dal Sanga Milano, grazie all’educatrice Claudia D’Addio.

Ogni classe segue un percorso personalizzato, progettato e condotto da uno staff multidisciplinare. Si tratta di giochi ed esercitazioni pensati apposta per ciascun gruppo per includere e valorizzare tutte le individualità e diversità presenti.

Lo scopo di IN moto è di promuovere una cultura e una sensibilità inclusive, ovvero di promuovere la capacità di riconoscere la diversità come un valore, di rispettare i propri e gli altrui limiti, di sapersi relazionare e cooperare con identità diverse senza discriminare in base alle abilità dimostrate in un’attività.

Lo sviluppo di una sensibilità inclusiva porta ogni persona a una maggiore consapevolezza dei propri limiti e delle proprie possibilità, aumentando tanto l’autostima e la fiducia in se stessi quanto l’apertura alla collaborazione e la consapevolezza del proprio ruolo nel gruppo. Inoltre, la cultura inclusiva rende possibile esprimere tutto il potenziale umano presente in un gruppo, rendendo possibili obiettivi collettivi altrimenti impensabili.

Diminuiscono i conflitti e le esternazioni di aggressività nel gruppo; aumentano il numero e la qualità delle relazioni. 

Abbiamo intervistato la coordinatrice del progetto, Claudia D’Addio, educatrice del Sanga Basket Milano, mentre era in azione nella scuola I.C. Francesco Cappelli del Parco Trotter, scuola in cui il progetto è stato attivato con tutte le classi della quarta elementare: «È emozionante vedere le singole individualità emergere incontro dopo incontro. Anche i più intimiditi e meno capaci trovano il loro modo per essere parte dell’attività, migliorarsi e mettersi in gioco. Il linguaggio trasversale del corpo e dello sport supera le barriere linguistiche e culturali, le differenze di genere e di abilità, permettendo ai bambini di sperimentare una convivenza pacifica. Imparando a stare con la diversità dell’altro non solo è possibile, ma è soprattutto bello e arricchente». 

Questa la testimonianza di Francesco Muraro, dirigente della scuola I.C. Francesco Cappelli«Tra le attività più importanti che salvano bambini e ragazzi da comportamenti poco costruttivi per sé e per gli altri, ci sono proprio lo sport e la musica. Sono alternative concrete a cattive scelte di vita. Va sempre ricordato che lo sport fa bene, anche se sembra una banalità. Esiste sempre uno sport giusto per tutti, per qualsiasi corpo e condizione: lo sport è sempre inclusivo se lo si sa leggere in questo modo».

Chiudo con una mia riflessione che ho condiviso anche in occasione del Progetto Sport Lab, una serie di appuntamenti in cui come Sanga Basket abbiamo organizzato “occasioni” per toccare con mano il significato di sport inclusivo: Il Sanga esiste da oltre 25 anni, ma da 12 anni ci occupiamo anche di disabilità proponendo nelle scuole vari percorsi di sport inclusivo.

Credo che la pace trovi le proprie fondamenta sull’accoglienza dell’altro, chiunque esso sia, con le proprie peculiarità, magari anche molto diverse dalle nostre, siano esse fisiche e culturali. Per i giovani in particolare, che hanno forza e capacità di cambiare per davvero questo mondo così complesso, significa indirizzare la propria vita verso un percorso di condivisione e scambio, che è la base per una futura società inclusiva e solidale.

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