Intervista ad Alfredo Cicchinelli, presidente dell’Associazione La Porta Socchiusa APS
di Claudia Notargiacomo
Un metodo rigoroso e allo stesso tempo capace di accogliere e adattarsi, quello dell’Arteterapia ad approccio integrato rappresenta una efficace via verso consapevolezza e amore per se stessi. Molti gli ambiti in cui l’arte terapia integrata viene applicata, sia in percorsi di evoluzione personale, che in caso di fragilità e momenti di stress, ma anche in ambito clinico.
In modo particolare vogliamo approfondire quelli che sono i benefici che il processo terapeutico innescato da questo tipo di percorso può portare nell’adolescenza e in quale modo viene accolto dai ragazzi che sempre più spesso si trovano a vivere momenti di fragilità e disagio.

Alfredo Cicchinelli, drammaterapeuta integrato e presidente dell’Associazione di riferimento La Porta Socchiusa, ci racconta alcuni aspetti particolarmente interessanti rispetto agli effetti dell’ATI per i nostri ragazzi e in particolare relativamente al nuovo progetto ADOnet per il benessere degli adolescenti finanziato da Fondazione Cariplo.
La prima cosa che ti chiedo Alfredo è di spiegare cosa intendiamo per Arteterapia Integrata e di collocare nel tempo la nascita dell’approccio integrato.
«L’Arteterapia Integrata è una disciplina che favorisce il benessere personale e sociale attraverso attività artistiche ed espressive. Utilizza l’arte visiva come linguaggio principale e integra anche altri linguaggi artistici come la musica, la danza e il teatro per potenziare gli effetti benefici dell’intervento. Le origini di questo approccio risalgono agli anni ‘70, grazie alle ricerche di due professori della Lesley University di Cambridge (McNiff e Knill) che hanno sviluppato un metodo multidisciplinare, superando il tradizionale limite delle arti terapie, che solitamente si concentrano su una sola disciplina artistica».
Cosa contraddistingue questo metodo rispetto ad altre forme terapeutiche?
«L’Arteterapia Integrata è una forma di terapia “non verbale” che non utilizza la parola come canale espressivo, ma si avvale di altri codici di comunicazione, come quelli dell’arte. Attraverso il disegno, la pittura, la scultura e la fotografia, la persona può esprimere emozioni, sentimenti e stati d’animo, creando un prodotto artistico che riflette il proprio mondo interiore. Il processo creativo viene ulteriormente arricchito dall’integrazione di diversi linguaggi artistici, offrendo all’utente una varietà di strumenti per esprimere i propri vissuti personali. Per questo motivo, l’Arteterapia Integrata è particolarmente utile in situazioni in cui la parola non è utilizzabile, come nel caso di alcune disabilità, o per le persone che trovano difficile esprimersi attraverso il canale verbale».
Cosa avviene in un laboratorio di Arteterapia Integrata, cosa aspettarsi?
«Durante il laboratorio, che può svolgersi in individuale o in gruppo, l’operatore accompagna l’utente nell’esplorazione e nell’espressione della propria creatività, proponendo attività artistiche come la sperimentazione di materiali diversi o la creazione di opere ispirate a un tema specifico o al vissuto personale. Queste esperienze stimolano le risorse creative dell’individuo, promuovendo il suo benessere psicofisico. Al termine del processo creativo può seguire una riflessione guidata, volta a favorire una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie emozioni, arricchendo così il percorso di crescita personale».
In cosa consiste il progetto ADOnet dedicato agli adolescenti?
«Si tratta di un progetto finanziato dalla Fondazione Cariplo, che mira a creare una rete dedicata agli adolescenti e agli adulti di riferimento nella provincia di Milano, per affrontare il complesso legame tra corpo e mente e promuovere il loro benessere. ADOnet è un sistema integrato di interventi che coinvolge una rete di enti territoriali, combinando modalità online e offline in modo sinergico. Il progetto garantisce l’individuazione precoce e il sostegno specializzato per giovani che affrontano disagi psicologici, emotivi e relazionali. All’interno del progetto sono previsti interventi gratuiti di Arteterapia Integrata, oltre a iniziative informative in luoghi frequentati dai giovani, come scuole, centri di aggregazione e oratori. Inoltre, il progetto include l’uso del metaverso, uno spazio virtuale dove i ragazzi possono interagire e porre domande agli esperti su temi legati al rapporto tra corpo e mente durante l’adolescenza».
Quanto è importante questo progetto per le famiglie?
«L’obiettivo del progetto è offrire servizi di qualità nell’attesa della presa in carico da parte del servizio pubblico, che, come è noto, fatica a rispondere tempestivamente alle esigenze della fascia adolescenziale. Questo ritardo nei tempi di intervento può comportare attese molto lunghe, spesso superiori a un anno, rappresentando un grave problema sociale. Le famiglie, infatti, sono sollevate dal poter accedere a un supporto immediato, evitando così attese prolungate.
Intervenire tempestivamente in questa fase della vita è cruciale, poiché l’adolescenza è un periodo di sviluppo complesso e delicato, in cui problematiche psicologiche ed emotive non affrontate in tempo possono trasformarsi in difficoltà più profonde e radicate. Fornire un sostegno precoce non solo allevia il disagio, ma promuove anche il benessere e una crescita equilibrata, prevenendo situazioni di crisi più gravi».
Laboratori di gruppo e/o incontri individuali, qual è la differenza e quali soluzioni sono più adatte per gli adolescenti?
La differenza tra un laboratorio individuale e uno di gruppo risiede nel setting, ovvero nell’insieme di condizioni che definiscono e supportano l’intervento di Arteterapia Integrata.
Nel setting individuale, la relazione principale è quella tra l’utente e l’operatore, e si sviluppa attraverso la dimensione creativa dell’esperienza artistica. Le attività sono progettate in base alle caratteristiche, ai bisogni e agli obiettivi specifici dell’utente. Nel setting di gruppo, invece, la dinamica principale è quella tra i partecipanti. Ogni individuo esprime il proprio mondo creativo e lo confronta con quello degli altri, avvicinandosi a situazioni simili a quelle reali. Questo approccio è particolarmente utile per gli adolescenti che hanno difficoltà a relazionarsi con gli altri, poiché permette loro di esercitarsi in un contesto sociale e di sviluppare abilità relazionali.
Non esiste una modalità migliore dell’altra; la scelta dipende dalle necessità dell’utente e dagli obiettivi da raggiungere. Il setting di gruppo è ideale per chi desidera migliorare le competenze sociali, mentre il setting individuale è più adatto per chi ha problematiche specifiche che richiedono un intervento mirato e puntuale».
A chi possono rivolgersi i ragazzi in caso di bisogno e curiosità rispetto a questo modo alternativo di prendersi cura di sé?
«Essendo minorenni, è fondamentale ottenere sempre il consenso dei genitori per gli interventi psicologici ed educativi. Tuttavia, sappiamo che i ragazzi e le ragazze a volte possono avere difficoltà a chiedere aiuto in famiglia. Per questo motivo, possono contattare la rete ADOnet tramite uno dei partner del progetto, tra cui La Porta Socchiusa che ha anche un sito web dove è possibile trovare il calendario dei laboratori di Arteterapia Integrata e degli eventi informativi in città. L’Associazione si prenderà cura di guidare il giovane attraverso la procedura corretta per accedere ai servizi offerti da ADOnet. adonet.laportasocchiusa.org».
Uno spunto per i ragazzi che possa fare da stimolo rispetto alla scelta di una via verso consapevolezza e benessere?
Nei laboratori con gli adolescenti noto una crescente curiosità verso le attività manuali, che sono state in gran parte soppiantate dal digitale. C’è un desiderio di sperimentare cose nuove o dimenticate. Un esempio di questo è il ritorno del vinile nella musica, che sta affascinando molti giovani. Ecco, vorrei suggerire ai ragazzi e alle ragazze di riscoprire l’analogico non solo nella musica o nell’arte, ma anche nei rapporti sociali. Uscire e incontrarsi di persona, magari partecipando a un laboratorio di Arteterapia Integrata, può essere un’ottima occasione per farlo!».