14.9 C
Milano
martedì, 17 Settembre 2024
  • Intesa San Paolo SpazioXnoi
HomeAttualitàA Milano il goal dell’inclusione lo segna il Whanau Summer Camp

A Milano il goal dell’inclusione lo segna il Whanau Summer Camp

Il Whanau Summer Camp, organizzato dall’Impresa sociale Whanau in collaborazione con Minerva Milano ASD, è un’opportunità estiva per bambini dai 4 ai 14 anni del territorio del Municipio 2 di Milano e non solo. Questa iniziativa, che ha avuto inizio a giugno e terminerà il 8 settembre, offre un programma multisportivo e una varietà di attività laboratoriali grazie alla collaborazione con partner come Oltreritmica Milano, Ciesse Freebasket, Run Baby Run – Rugby e Centro La Sfera.

In questa straordinaria estate, con alternanza di caldo e piogge, il Whanau Summer Camp ha accolto numerosi bambini e ragazzi provenienti da diverse nazioni e con diverse esperienze, grazie alla rete di collaborazioni con enti e servizi del territorio milanese. La fondatrice dell’Impresa sociale Whanau, Giuditta Domenichini, ha sottolineato l’entusiasmo e la partecipazione di tanti ragazzi provenienti da Fondazione AVSI, servizi sociali del Municipio, QuBi Loreto, QuBi via Padova, Villa Pallavicini, Comunità Un’altra domanda, Fondazione Casa della Carità, Abareka’ Nandree OdV e molti altri. Al Summer Camp si incontrano lingue e culture diverse, ma prevalgono sorrisi e gioia.

Durante la prima settimana di agosto, il Camp ha avuto ben 53 partecipanti, e per far fronte all’affluenza straordinaria, si sono uniti al team uno studente di 18 anni di origini arabe, un allenatore di basket, e una ragazza ucraina di 22 anni residente in Italia da tempo, che si è offerta come supporto per gli educatori.

Il Whanau Summer Camp rappresenta un’esperienza arricchente e inclusiva per i giovani partecipanti, che hanno l’opportunità di sperimentare diverse attività sportive e creative in un ambiente accogliente e diversificato.

Chi sono

Tra i partecipanti al Whanau Summer Camp, ci sono alcuni membri dello staff che contribuiscono con passione ed entusiasmo all’esperienza dei ragazzi.

Eleonora, una giovane laureanda di 25 anni in Scienze dell’educazione, fa parte dello staff di Tukiki Calcio, il progetto di calcio integrato per disabili cognitivi di tutte le età di Minerva ASD. Con il suo sorriso contagioso, racconta: “Con i nuovi ragazzi abbiamo avuto un approccio più attento e comprensivo per agevolare l’integrazione con gli altri, prestando maggiore cura ad ascoltare il loro momento, rispettando i tempi di ciascuno per svolgere insieme tutte le attività pensate per loro.”

Matteo, di 26 anni, è un ex tirocinante in psicologia ed è stato presente sin dalla prima settimana del Camp. In questa settimana ha avuto il compito di unire i vari gruppetti di ragazzi provenienti da diverse realtà, facilitando l’integrazione tra loro e con gli altri partecipanti già presenti nel camp.

Alessia è una giovane di 19 anni, appena uscita dalla scuola superiore, ed è alla sua prima esperienza come animatrice. Inizialmente un po’ incerta, ora è felice di ciò che sta imparando: “Approcciarmi a diverse età è stato molto bello. Impari a comunicare con i bimbi piccoli che magari hanno più difficoltà, e questa settimana ho avuto anche una responsabilità in più gestendo un gruppetto tutto da sola.”

Le loro parole sono piene di gioia ed emozione. Eleonora rivela che lunedì un bambino ucraino, anche se ha concluso la sua esperienza al camp, porterà un dolce fatto con la sua mamma per ringraziare tutti.

Matteo racconta con entusiasmo del più piccolo, inviato dagli assistenti sociali, che è diventato un po’ la mascotte del camp, passando tra le braccia di tutti gli educatori e ricevendo aiuto anche dai ragazzi più grandi, che si sono sentiti coinvolti nel suo benessere, proprio nello spirito del camp.

Eleonora spiega con entusiasmo le varie attività offerte ai ragazzi iscritti al camp, come kung-fu, basket, piscina, ginnastica artistica e ritmica, calcio, rugby, arti creative, tennis e fotografia.

Chi è Whanau

Whanau è una nuova realtà che ha come missione quella di coniugare sport, salute e spirito di squadra, trovando ispirazione e forza nell’esperienza e nel legame delle sue tre fondatrici: Elena Boldrin, Giuditta Domenichini ed Alessandra Stella. Queste tre donne portano con sé una ricca bagaglio di esperienze professionali e sportive, e credono fermamente nell’importanza di SENTIRSI ATLETA – SENTIRSI PARTE – SENTIRSI SQUADRA, tanto da aver trasformato questa visione in un’impresa sociale.

Il nome “Whanau” scelto per il loro progetto, richiama il volo dei kawau, gli uccelli che si muovono insieme in un’unica direzione. Così come un gruppo di ciclisti professionisti, dove uno guida e un altro lo sostituisce, e nessuno viene mai lasciato indietro, Whanau Impresa sociale vuole creare un ambiente in cui ogni individuo possa sentirsi parte di una grande squadra, sostenuto e incoraggiato a dare il meglio di sé.

ARTICOLI CORRELATI

Articoli più letti

Numero 03-2024

Interviste recenti