di Ferdy Scala
Nella nuova sede operativa di viale Monza 338, la Cooperativa sociale Cidiesse ha festeggiato i suoi 30 anni di attività con un incontro pubblico, durante il quale è stato presentato il metodo di inserimento socio-lavorativo con cui, nel corso degli anni, ha aiutato oltre 200 ragazzi ad uscire dalla tossicodipendenza o dalle comunità terapeutiche del carcere minorile Beccaria, fornendo loro una nuova identità sociale. Alla fine del percorso, della durata complessiva di due anni, il 90% dei ragazzi trova un lavoro e la percentuale di chi torna a delinquere risulta inferiore al 10%.
In occasione dell’inaugurazione della nuova sede si è svolto l’incontro pubblico con la partecipazione di prestigiosi relatori: l’assessore alle politiche sociali Gabriele Rabaiotti, il presidente di Cidiesse Antonio Baldissarri e il responsabile scientifico del progetto educativo, Massimo Garbagnoli, Anita Pirovano presidente Commissione Carceri del Comune di Milano, don Gino Rigoldi cappellano dell’Istituto penitenziario minorile C. Beccaria, Fabio Pizzul consigliere regionale e altri rappresentanti del Comune, della Regione e del mondo di Confcooperative Milano. Moderatore del dibattito è stato Riccardo Bonacina fondatore del mensile “Vita”.
Nata nel 1989 con un laboratorio fra le strutture della chiesa di Santa Croce in via Sidoli a Milano, la Cidiesse oggi ha trovato in viale Monza 338 l’ambiente ideale per impiantare a Villa S.G. – con i finanziamenti ricevuti dalle Fondazioni Cariplo, Peppino Vismara, San Zeno – un laboratorio di 1.000 mq per componenti elettriche, dove potrà ospitare contemporaneamente 10 ragazzi l’anno e avviarli a un’alta qualificazione professionale con la certezza quasi assoluta della successiva collocazione lavorativa.
“È proprio grazie alla professionalità che passa attraverso strumenti di maturazione e consapevolezza – afferma il presidente Baldissarri – che i ragazzi diventano buoni cittadini”
Infatti i dati che fornisce sono oltremodo confortanti: secondo la media nazionale, dopo il periodo detentivo per gli ex-detenuti il pericolo di recidiva di reato si attesta intorno al 70%; con Cidiesse, invece, 9 ragazzi su 10 non cadono più in recidiva.
Dal 2013, inoltre, la Cooperativa ha aperto un percorso formativo dentro il Carcere Minorile C. Beccaria di Milano, dove accoglie i minori ancora carcerati, iniziando da subito l'attività di recupero. Dopo un primo breve periodo, li assume con un regolare contratto di lavoro in qualità di soci-lavoratori e, come tali, dopo la scarcerazione, presso il Laboratorio esterno di Cidiesse, essi continuano il proprio percorso formativo fino al completamento.
“Lavoro, tecnologia, solidarietà e inclusione sociale sembrano parole in contraddizione tra loro – sottolinea il presidente Baldissarri – ma per noi rappresentano ancora oggi la chiave del successo in una società che tende ad emarginare anziché includere. Sono trent’anni che lottiamo affinché tanti giovani possano avere un'altra possibilità. Questa è la nostra missione e questa resta sempre la nostra vera priorità. È una lotta fatta di contrasto ai pregiudizi, ai luoghi comuni, non solo della gente, ma spesso anche dei nostri stessi utenti che in qualche modo si sono rassegnati a vivere il ruolo di emarginati per sempre. La nostra forza sta proprio in questo lottare a oltranza contro la rassegnazione e il perbenismo che ci circondano, perché una vita recuperata vale più di qualsiasi difficoltà. Il nostro progetto non ha come scopo solo la crescita della produzione e dei fatturati, ma ha ragion d'essere solo in funzione della creazione di più posti di lavoro per i ragazzi”.